🤔 Donnarumma: “Magari ci tornerò in Italia. Acerbi? Ci avrebbe fatto comodo” | OneFootball

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·4 giugno 2025

🤔 Donnarumma: “Magari ci tornerò in Italia. Acerbi? Ci avrebbe fatto comodo”

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Il portiere della Nazionale e fresco campione d’Europa col Paris Saint-Germain Gianluigi Donnarumma ha parlato in conferenza stampa dal ritiro della Nazionale in vista del match di qualificazioni ai Mondiali contro la Norvegia.

Ecco le dichiarazioni, riprese da TMW:


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Loro hanno Haaland, noi Donnarumma. Come giudichi il momento? “Non sono preoccupato. Sicuramente c’è la tensione per una gara importante, una partita in cui dobbiamo dare tutto per portarla a casa. C’è un Mondiale in ballo. Tutti qui sanno l’importanza di questa gara, non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Siamo pronti. Siamo un po’ in emergenza, ma riusciremo a trovare la quadra per andare lì e vincere la partita”.

E’ una Nazionale senza equilibrio? “Sì, bisogna trovarlo da tutti i punti di vista. Ho letto un po’ di cose che non mi sono piaciute perché ho letto solo commenti negativi e anche da quel punto di vista per me bisogna trovare equilibrio. Siamo una squadra giovane che lotta sempre e può crescere tanto. Ma siamo già a un livello forte, c’è solo da sostenere questa squadra perché ha giovani molto forti e un futuro eccezionale oltre che un allenatore fortissimo. Ci servirà il supporto di tutti gli italiani per fare grandi cose”.

Quali sono i meriti di Luis Enrique nella vittoria del PSG? “Ha dato grande tranquillità ed equilibrio, ci fa sentire tutti importanti. La tranquillità che ci trasmette anche nelle gare più importante è la sua qualità più importante”.

Sei nel momento più bello della tua carriera? “Sì, ci sono stati un po’ di momenti difficili anche quando tornavo qui a giocare. Momenti di grande difficoltà morale. Quando torni qui, nel tuo paese, e non vieni accolto come meriti non è facile. Ora sono contento di aver trovato fiducia, equilibrio e mentalità . Sono contento di aver convinto tutti gli italiani”.

Sei dimagrito? “Ho sempre cercato di dare importanza al mio corpo, ai miei allenamenti. In questi anni sono cresciuto un po’ su tutto, anche a livello mentale credo di aver fatto dei passi in avanti e sono contento. Riesco a gestire molto meglio le partite e quello credo faccia parte della crescita di un calciatore”.

Cosa hai detto agli interisti? “Nulla. C’è stato un abbraccio con i miei compagni dopo la partita veramente sentito e sono felice per quello. Ho fatto anche fatica a godermi al massimo la vittoria della Champions perché dall’altra parte c’erano miei fratelli con cui condivido tanto, ho fatto un po’ di fatica. C’è stato un abbraccio con gli interisti davvero stupendo che mi ha fatto piacere. Qui non abbiamo parlato di quella partita, neanche qualche battutina. S’è parlato solo delle prossime due partite per dare tutto tutti insieme”.

Da capitano della Nazionale come giudichi il no di Acerbi? Stamattina il tuo agente era nella sede dell’Inter: vuoi darci una notizia in diretta? “Sicuramente Acerbi ci avrebbe fatto comodo, ma penso che ognuno sia responsabile delle proprie azioni e chi viene qui sa che deve dare tutto. E’ un orgoglio far parte della Nazionale, del mondo Italia, da quando sei bambino la cosa più importante è indossare la maglia azzurra. Questa maglia è un orgoglio incredibile e si deve dare tutto. Sul mio procuratore dico che non sapevo fosse all’Inter, io sto bene a Parigi e poi la società deciderà per il rinnovo o meno. Io sono pronto a tutto, ma ora la mia prima opzione è Parigi perché sto bene, i tifosi mi vogliono bene e la squadra mi vuole bene e spero di restare tanti anni lì”.

Quali correttivi servono sulle palle alte contro la Norvegia? “Abbiamo cambiato un po’ ma in generale dobbiamo essere tranquilli. Non può passare ogni calcio d’angolo, ogni calcio di punizione come uno stress enorme. A Dortmund abbiamo cambiato qualcosa e ora vedremo il da farsi contro la Norvegia, è una sfida da preparare bene e nei prossimi giorni cercheremo di contrastare queste situazioni col mister e con tutto lo staff”.

Ha sfidato più volte Haaland col PSG. Lei come portiere prepara in modo particolare questa sfida? “Haaland è uno degli attaccanti più forti al mondo, un attaccante incredibile. Bisognerà dare tanto per riuscire a contrastarlo. Io preparo tutte le partite come al solito, sicuramente contro attaccanti del genere c’è sempre una tensione in più. Sicuramente si fa più attenzione quando di fronte c’è un attaccante come lui”.

Cosa vorresti portare in Nazionale del tuo PSG? Recentemente hai rivisto Sinner… “Io cerco di portare qui la tranquillità e la spensieratezza di giocare a calcio, di dare tutto in campo. Tutti insieme, dal primo all’ultimo. Le partite durano tanto, ci sono cinque cambi. Si vince e si perde tutto insieme. Jannick è un grandissimo amico e mi sorprende sempre la sua forza mentale, non si fa condizionare da nulla. E’ una qualità che dovremmo riuscire a rubargli, se riesci a non farti condizionare da pubblico o arbitro allora va bene. Sono andato a vedere la sua ultima partita e mentre il suo avversario esultava e faceva gesti un po’ strani lui era tranquillissimo”.

Perché gli italiani devono avere fiducia in questa Nazionale? “Perché dobbiamo andare al Mondiale tutti insieme, ce la dobbiamo fare tutti insieme. Se andremo al Mondiale lo faremo non solo noi giocatori, ma insieme a tutti gli italiani. La squadra è giovane, bisogna avere fiducia. Abbiamo un allenatore fortissimo e bisogna avere fiducia in noi, starci indietro sempre. Sappiamo che anche venerdì dietro di noi ci saranno tutti gli italiani”.

TMW – Ti manca giocare in Serie A? Tornerai prima o poi a giocare in Serie A o valuti anche una scelta alla Verratti restando praticamente a vita al PSG? Ma sì. Come ho già detto non chiudo le porte a nulla. Io mi godo il momento, magari tra qualche anno potrà cambiare qualcosa e l’Italia è il mio paese, la mia casa. Magari un giorno potrò ritornare, ma mi godo giorno dopo giorno e in questo momento sto bene. Tutto il mondo PSG ha grande fiducia in me, sto molto bene in questo momento e penso solo a godermi ciò che sto facendo e tutto il mondo Paris”.

In cosa ti ha migliorato Luis Enrique? Con Luis Enrique ho trovato equilibrio su tutto. Mi ha dato tanto soprattutto a livello mentale, ho trovato più equilibrio in tutta la partita. Cerco sempre di stare con la squadra, di seguire in gioco e restare in relazione con la linea difensiva. E poi abbiamo giocatori forti che non hanno paura di tenere la palla: c’è grande mobilità, grande movimento. Quando tieni la palla hai più possibilità di scelta e questo ti facilita quando hai la palla al piede. Sono migliorato su tutto, anche su impegno e dedizione in ogni singolo allenamento. Anche qui ho un allenatore dei portieri molto forte che mi aiuta. La dedizione però è la parte principale per migliorare nel tempo”.

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