Elimoghale svela: «Sogno l’esordio in Serie A e in Champions, ma resto concentrato sul presente. Italia? Indossare questa maglia mix di orgoglio e responsabilità» | OneFootball

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·27 novembre 2025

Elimoghale svela: «Sogno l’esordio in Serie A e in Champions, ma resto concentrato sul presente. Italia? Indossare questa maglia mix di orgoglio e responsabilità»

Immagine dell'articolo:Elimoghale svela: «Sogno l’esordio in Serie A e in Champions, ma resto concentrato sul presente. Italia? Indossare questa maglia mix di orgoglio e responsabilità»

Elimoghale svela: «Sogno l’esordio in Serie A e in Champions, ma resto concentrato sul presente». Le sue dichiarazioni a Sky Sport Insider

Il giocatore della Juve Primavera Destiny Elimoghale ha rilasciato un’intervista a Sky Sport Insider. Di seguito le sue dichiarazioni.

QUI: ULTIMISSIME JUVE LIVE, TUTTE LE NOTIZIE DEL GIORNOINFANZIA – «Come tanti ho iniziato da bambino: passavo tutto il giorno con il pallone a giocare sotto casa con i miei amici. Non importava il caldo, il freddo o l’ora… appena avevamo un minuto libero, eravamo lì a correre e a inventarci partite infinite. È da quei momenti che è nata la mia passione»


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FAMIGLIA – «La famiglia è stata ed è tutto. Mi ha insegnato disciplina e rispetto. Anche quando era difficile, non mi hanno mai permesso di mollare»

FUORI DAL CAMPO – «Un ragazzo normale: amo la musica, passo il tempo con i miei amici e la mia famiglia. Mi piace stare tranquillo, ridere. Il calcio è la mia vita, ma non sono solo quello»

CALCIO – «Il calcio per me è casa, il posto dove mi sento davvero me stesso. Prima di una partita cerco sempre di isolarmi un po’, metto la musica e inizio a visualizzare le giocate, le situazioni e quello che vorrei fare in campo. Mi aiuta a entrare nel mio mondo e a trovare la concentrazione giusta»

GIOVANI IN ITALIA – «Non penso che manchino i giovani di talento, anzi. In Italia ci sono tantissimi ragazzi forti, magari solo meno visibili. Il nostro ‘segreto’ è che abbiamo avuto l’occasione di dimostrarlo: lavoriamo tanto, siamo affamati e ci sosteniamo a vicenda. Quando ti senti parte di un gruppo così, il talento viene fuori più facilmente e in modo più naturale»

PIU’ SPAZIO – «I giovani hanno tanto da dare e meritano spazio per crescere e dimostrare il loro talento. Non regali, ma opportunità. Non bisogna distinguere tra giovani e grandi, ma tra giocatori forti e meno forti, a prescindere dall’età»

MONDIALE FUORI DAL CAMPO – «In un Mondiale ti senti al centro del mondo, perché il nostro mondo è il calcio. Siamo ragazzi giovani e ci piace fare cose ‘normali’: ridere, ascoltare musica e stare insieme, ma allo stesso tempo sentiamo forte la responsabilità di rappresentare il Paese. Tutto questo ci ha unito ancora di più e in campo si vede»

MONDIALE POSITIVO – «Non avevo dubbi sul fatto che il nostro gruppo fosse molto forte e che avremmo fatto bene in campo. Fin dall’inizio, con grande umiltà, siamo sempre stati consapevoli del nostro valore: sapevamo di poter dire la nostra contro chiunque»

MAGLIA AZZURRA – «Un misto di orgoglio e responsabilità. È come se ti ricordasse da dove vieni e quanto devi dare per onorarla»

IDOLI – «Sia Neymar che Leao sono i miei idoli, per la loro tecnica, velocità e capacità di cambiare le partite. Io però sono solo un ragazzo che ama il calcio e ha ancora tantissimo da imparare. Il mio obiettivo è crescere ogni giorno e migliorare in ogni aspetto del gioco, senza pensare a paragoni con giocatori come loro che al momento non hanno senso»

FUTURO – «Sogno l’esordio in Serie A. E poi la Champions, i Mondiali e gli Europei con la Nazionale. Non corro: voglio fare ogni passo nel modo giusto, ma se devo sognare non voglio pormi dei limiti»

PREDESTINATO – «Lavoro ogni giorno e resto concentrato sul presente. Il resto, onestamente, non mi interessa: preferisco fare le cose passo dopo passo»

PARLARE CON I CALCIATORI DELLA JUVE – «Sì, qualche scambio l’ho avuto. La cosa che colpisce è che parlano tanto di mentalità. Non ti dicono solo ‘Allenati forte’, ma ‘Pensa giusto’. Ho capito che la testa vale quanto le gambe»

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