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·9 settembre 2025

Elkann, ipotesi 10 mesi di lavoro dai Salesiani. Aperte le cause in Italia e Svizzera

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A seguito dell’accordo raggiunto da John Elkann sul pagamento delle sanzioni relative all’eredità di Gianni Agnelli e sul via libera ai lavori socialmente utili, i legali dell’AD di Exor e presidente di Ferrri e Stellantis sono intervenuti per chiarire: «Le determinazioni dei pubblici ministeri, anche alla luce della definizione complessiva con l’Agenzia delle Entrate delle possibili controversie attinenti agli oneri tributari potenzialmente gravanti sui fratelli in qualità di eredi di Donna Marella Agnelli — scrive l’avvocato Paolo Siniscalchi — aprono la possibilità di concludere con celerità e definitivamente» la vicenda.

«La richiesta di messa alla prova» per John Elkann «si colloca in questo quadro e non comporta, come del resto la definizione con il fisco, alcuna ammissione di responsabilità». Per il numero uno di Stellantis – scrive Il Corriere della Sera – potrebbe presto concretizzarsi l’impegno in una struttura salesiana, dove per dieci mesi sarà chiamato a svolgere attività di utilità sociale o pubblica nell’ambito di un «programma di trattamento» concordato con la procura, ma che dovrà ricevere l’ok dal giudice.


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Durante questo periodo, il processo resterà sospeso e, se il percorso sarà valutato positivamente dal gip, i reati verranno cancellati senza lasciare segni nel casellario giudiziario. La scelta di Elkann rientra in una possibilità introdotta nel 2014, che prevede lo svolgimento di lavori non retribuiti a beneficio della collettività, come il sostegno a persone in difficoltà o la collaborazione con realtà del terzo settore impegnate nel sociale, comprese associazioni di volontariato e organismi di assistenza.

Di tutt’altro tenore la posizione dell’avvocato Dario Trevisan, difensore di Margherita Agnelli, figlia dell’Avvocato e madre di John, Ginevra e Lapo: secondo lui, le scelte degli indagati «comportano, nella sostanza, una inequivocabile ammissione di responsabilità e acquiescenza rispetto ai fatti contestati, evidentemente nella consapevolezza di John Elkann e di Gianluca Ferrero dell’insussistenza dei presupposti per ottenere una sentenza assolutoria. Ne risulta confermata, tanto in sede tributaria, quanto in quella penale, la gravità delle condotte illecite poste in essere anche a danno di Margherita, con rilevanti ripercussioni sui procedimenti civili pendenti in Italia e in Svizzera».

Intanto, sempre a Torino, va avanti la causa civile promossa da Margherita Agnelli per chiedere la nullità degli accordi ereditari del 2004, quando aveva rinunciato ai suoi diritti successori, inclusa la quota nella Dicembre, la «cassaforte» del gruppo oggi controllata da John Elkann.

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