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·21 novembre 2025

Eredità Agnelli, in Tribunale si accende lo scontro tra John Elkann e la madre Margherita

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Il caso legato alla eredità di Gianni Agnelli e della moglie Marella Caracciolo continua. Le parti, da un lato i fratelli Elkann e dall’altra la madre Margherita Agnelli, si sono ritrovate in tribunale nel palazzo di Thun (in Svizzera) per una nuova udienza.

Come riporta l’edizione odierna de La Stampa, all’udienza era presente anche Ginevra Elkann, sorella di John e Lapo. L’appuntamento di ieri rientra nel segmento elvetico della vicenda. Il fascicolo, noto come “Thun 2”, è stato aperto per iniziativa degli Elkann. La presidente del tribunale è chiamata a prendere un paio di decisioni importanti. La prima riguarda quella che nel vernacolo dei giuristi è definita “litispendenza”: a Torino è ancora in corso una causa civile dai contenuti molto simili e c’è da stabilire se deve prevalere o meno la giurisdizione elvetica.


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Il fascicolo “Thun 2” non riguarda validità di testamenti e accordi. La discussione si concentra sulla residenza effettiva di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato e madre di Margherita, deceduta nel 2019. La donna risultava abitare a Launen, località nei pressi di Gstaad, ma secondo la procura di Torino soggiornava prevalentemente nel capoluogo piemontese, andando a cambiare così le leggi da applicare in merito all’eredità. Punto su cui i legali di Margherita Agnelli sono al lavoro.

Fonti vicino agli Elkann hanno affermato però che, proprio in base al diritto svizzero, per accertare l’effettività di una residenza non si deve ricorrere al conteggio dei giorni, ma al concetto di centro di interesse, e che, in questo caso, il centro degli interessi di Marella fosse in terra elvetica. A questo argomento il tribunale di Thun ha dedicato una serie di audizioni: oltre a quelle di ieri, nei giorni scorsi ne avrebbe acquisite alcune fra gli amici e i collaboratori della donna. Sulla validità degli accordi e dei patti successori, stipulati nel 2004, in Svizzera sono aperti due procedimenti: il “Thun 1″ è sospeso in attesa di una pronuncia del tribunale di Ginevra.

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