ESCLUSIVA PSB – Ag. Bracaglia: “Il rinnovo con il Frosinone la scelta migliore. Lui bandiera del club? Ecco cosa penso” | OneFootball

Un figlio di una terra che non deve né dovrà mai dimenticarsi delle opportunità che è in grado di offrire. Eccellenza di una società strutturata, ben gestita, oramai consolidatasi come una delle realtà più fulgide del calcio italiano. Il Frosinone di Stirpe ha mostrato, negli anni, una notevole abilità: quella di non assoggettare il proprio futuro unicamente ai risultati sportivi. Basi solide che, con le scelte giuste, potranno generare nuove, magnifiche storie. Una di queste, rendimento alla mano, è già adesso – in attesa di vivere l’evoluzione della stagione – quella che vede Gabriele Bracaglia come freccia a disposizione dell’arco magnificamente maneggiato da Massimiliano Alvini. Cresciuto nel settore giovanile del club di cui ora è un perno (e, in diverse circostanze, Capitano), il duttile terzino classe 2003 è oramai uno dei profili più importanti dell’intera categoria. Fresco di rinnovo fino al 2028 firmato proprio ieri, abbiamo raggiunto in esclusiva il suo agente Matteo Coscia.

Matteo, è inevitabile partire dal rinnovo appena firmato da Bracaglia. Un riconoscimento a un percorso che sta toccando sempre nuovi picchi.

“Gabriele è un simbolo della Ciociaria. È cresciuto nel settore giovanile del Frosinone, sente molto il valore della maglia, avverte anche la responsabilità nei confronti della comunità. Il pubblico gli riconosce tutto ciò, percepisce quello che Gabriele prova quando scende in campo: questa è la cosa più bella”.

Quattro gol, due assist, un rendimento che va al di là dei numeri. Gabriele ha sbloccato quest’ulteriore livello di incisività, dove probabilmente la chimica instauratasi con Massimiliano Alvini starà giocando un ruolo.

“Conosco benissimo Alvini, ho avuto giocatori che hanno lavorato con lui anche al Cosenza e alla Reggiana. So quanto vive nel calcio e per il calcio, sono note i suoi principi, fatti di protagonismo, propensione offensiva, dominio del gioco. È un allenatore determinato, ha valori che sa trasmettere alla squadra e che, a mio avviso, trovano terreno fertile nell’intelaiatura di Gabriele, un giocatore che fa dell’applicazione e della determinazione i propri pilastri. Tra i due c’è un rapporto molto forte. Bracaglia, tra l’altro, è un giocatore molto duttile, e nel calcio odierno questa non può che essere una caratteristica molto gradita agli allenatori”.

Tra le tante coccarde che il ragazzo merita di portare con sé, c’è una notevole presenza all’interno della partita, che Gabriele vive senza mai staccare la spina.

“La cosa che ho riscontrato sin da subito in Gabriele è una notevole intelligenza, che non è un tratto da poco. È un ragazzo molto umile, ha una famiglia solida alle spalle, che gli ha inculcato valori sani, che lui ha portato nel suo rendimento. Non si sente arrivato, ha fame, cerca costantemente di fissare nuovi obiettivi, cura la propria vita privata e i momenti extra-campo. Fa tutto ciò che è necessario per performare al meglio, ha già compreso che determinati dettagli fanno la differenza se si vuole arrivare in alto”.

Il percorso è più vivo che mai. Nato nel Frosinone, cresciuto nel Frosinone, leader del Frosinone. Il calcio – è bene specificarlo – non può né deve conoscere previsioni insindacabili, ma ad oggi potrebbero esserci gli estremi per una storia che sa di bandiera?

“C’è un sentimento molto forte da parte del ragazzo. In questo momento, per la sua carriera, la cosa giusta era ed è continuare questo percorso con una società che gli ha dimostrato fiducia e gli ha dato la possibilità di affacciarsi nel grande calcio. Bisognava ripagare tale fiducia e, al contempo, comprendere quanto tale scelta fosse quella più adatta. Detto ciò, nel calcio non è possibile programmare il futuro con un orizzonte eccessivamente ampio. Ad ogni modo, ora come ora il Frosinone e Gabriele sono l’uno la scelta migliore per l’altro. Vedremo cosa succederà più avanti”.