Evra Juventus, l’agente svela un clamoroso retroscena: «Il Monza lo regalava, era un disastro. Poi il Nizza lo chiuse in un ristorante per ore». L’aneddoto | OneFootball

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Juventusnews24

·17 novembre 2025

Evra Juventus, l’agente svela un clamoroso retroscena: «Il Monza lo regalava, era un disastro. Poi il Nizza lo chiuse in un ristorante per ore». L’aneddoto

Immagine dell'articolo:Evra Juventus, l’agente svela un clamoroso retroscena: «Il Monza lo regalava, era un disastro. Poi il Nizza lo chiuse in un ristorante per ore». L’aneddoto

Evra Juventus, l’agente Pastorello svela i retroscena: «Il Monza lo regalava, era un disastro, poi il Nizza lo chiuse in un ristorante per ore»

Patrice Evra ha vestito la maglia della Juventus per due stagioni intense, dall’estate del 2014 a quella del 2016, diventando un pilastro dello spogliatoio e contribuendo ai successi della Vecchia Signora in Italia e in Europa. Ma prima di diventare il terzino di fama mondiale ammirato al Manchester United e a Torino, la sua carriera è stata segnata da momenti incredibili, ai limiti del paradossale. A svelare questi clamorosi retroscena è stato il suo agente, Federico Pastorello, nel corso di un’intervista con Fanpage, raccontando di come Evra sia passato dall’essere uno “scarto” della Serie C a protagonista di un rapimento per questioni di calciomercato.


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Pastorello ha raccontato la prima, grande intuizione della sua carriera: prendere Evra quando nessuno credeva in lui. Il Monza, all’epoca, lo considerava un “disastro”.

LO SCARTO DEL MONZA – «Era al Monza in Serie C e il direttore sportivo dell’epoca mi disse: “Guarda, ti regalo il cartellino, basta che me lo togli da qui perché è un disastro e non lo voglio più vedere”. Io ho avuto l’intuizione di portarlo a Nizza. C’era Mister Salvioni che era un uomo di grandi valori e disciplina, secondo me era quello di cui aveva bisogno. Lui giocava esterno d’attacco, ma per emergenza giocò una partita adattato da terzino. Fece una prestazione straordinaria e da lì iniziò a giocare tutte le partite. Fu eletto miglior terzino della Ligue 2 e lo portai al Monaco di Deschamps. Poi da lì è andato al Manchester United di Ferguson e ha vinto 23 o 24 trofei. La sua storia è incredibile: da uno scartato a essere uno dei giocatori più importanti tanti che abbia mai gestito.»

Evra Juve, la storia da film: il rapimento per il rinnovo

Se l’intuizione del cambio ruolo fu la svolta tecnica, l’episodio che segnò la sua carriera umana accadde poco dopo. Pastorello ha raccontato un retroscena da film, avvenuto quando Evra era in scadenza di contratto con il Nizza. L’agente voleva portarlo al Monaco, ma la nuova dirigenza del Nizza tentò di tutto per forzargli la mano.

IL RAPIMENTO DI NIZZA – «Ricordo più che altro una storia da film. Arrivò in scadenza di contratto al Nizza, che era di Franco Sensi, ma il club venne venduto. Pensai: “Ora lo porto al Monaco”. Ma la nuova dirigenza voleva far di tutto per provare a venderlo. Arrivarono praticamente a rapirlo: lo caricarono fisicamente in una macchina e lo chiusero per ore in un ristorante, quasi minacciandolo per ottenere la firma sul contratto. Noi non riuscivamo a trovarlo, non rispondeva al telefono. Alla fine firmò qualcosa, ma fortunatamente sbagliarono e non gli fecero siglare tutte le copie, come da regolamento. Quando lo liberarono, lui era in lacrime, aveva 20 anni a quel tempo. Ci disse: “Mi hanno obbligato a firmare, hanno detto che mi vendono al Barcellona”. Mandai uno dei miei collaboratori a prenderlo per portarlo da me a Monte Carlo. Non mi fidavo di lasciarlo a casa sua a a Nizza.»

Una storia incredibile, che Pastorello è riuscito a risolvere grazie a un vizio di forma nel contratto estorto con la forza. Da quel ristorante, la carriera di Evra è decollata verso il Monaco (con cui giocò una finale di Champions League), poi il Manchester United di Sir Alex Ferguson e, infine, la Juventus, dove ha confermato il suo status di leader e vincente, chiudendo il cerchio di una carriera iniziata da “disastro” in Serie C e finita sul tetto del mondo.

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