Festa Norvegia, Haaland trascina un traguardo atteso 27 anni! Le ultime sulla vittoria contro l’Italia | OneFootball

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Inter News 24

·17 novembre 2025

Festa Norvegia, Haaland trascina un traguardo atteso 27 anni! Le ultime sulla vittoria contro l’Italia

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Festa Norvegia, Haaland simbolo di un trionfo storico: rito sotto il settore ospiti e orgoglio per una qualificazione che mancava dal 1998

Un racconto che porta la firma della Gazzetta dello Sport e che descrive al meglio la notte perfetta della Norvegia a San Siro. Gli Azzurri vengono travolti, “inceneriti dal drago”: Erling Haaland, il centravanti più dominante del calcio mondiale, si accende due volte in un minuto e chiude definitivamente il discorso qualificazione. Gli scandinavi festeggiano la partecipazione al Mondiale per la prima volta dopo ventisette anni, celebrando sotto i cinque mila tifosi accorsi a Milano.

La Norvegia aveva già indirizzato il girone sin dall’inizio: otto vittorie su otto, dominio totale e una doppia lezione impartita all’Italia. Come ricorda Gazzetta, l’ultimo grande torneo disputato dal Paese scandinavo risaliva all’Europeo del 2000, quando Haaland aveva appena trenta giorni di vita. Ora la storia si ripete: il figlio calcistico di quella generazione trascina il gruppo a un nuovo ciclo.


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Nel primo tempo l’Italia aveva illuso: il gol di Pio Esposito, classe 2004 dell’Inter, alla sua prima rete a San Siro anche da giocatore nerazzurro, sembrava poter aprire una notte diversa. Lo stesso Haaland, che alla vigilia aveva ammesso di non conoscere il giovane azzurro, resta anonimo per oltre un’ora. Poi la furia: prima il pareggio del talento Nusa, ala devastante del Lipsia e futura plusvalenza in Bundesliga, poi la doppietta del bomber del Manchester City e infine il gancio definitivo di Strand Larsen.

Il ct Stale Solbakken, che nel 1998 era in campo contro l’Italia nell’ottavo di finale, viene portato in trionfo dai giocatori: «Mi sento sollevato» confessa alla Gazzetta dello Sport. Aveva chiesto alla vigilia di completare il percorso netto e i suoi lo hanno accontentato.

I numeri di Haaland, citati nel pezzo, spiegano tutto: 55 gol in 48 partite con la nazionale, 16 nelle otto di qualificazione, 32 stagionali considerando il Manchester City. Gattuso lo riassume così: «Non ha toccato palla per un’ora e poi ha spaccato la porta». Solbakken rincara: «È una gol-machine».

Ma la Norvegia non è solo Haaland. L’assenza di Odegaard non ha scalfito una squadra fisica, tecnica e organizzata, costruita dopo anni di lavoro sui vivai e sulle infrastrutture. La festa di Milano lo conferma: il Mondiale li aspettava, loro se lo sono presi.

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