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·29 settembre 2025

FIGC, parte la riforma del calcio: al centro arbitri e governance del modello italiano

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Calcio, la FIGC accelera sulla riforma: arbitri e modello italiano sotto la lente. Ecco il comunicato ufficiale

La riforma del calcio italiano potrebbe prendere avvio da uno dei nodi più delicati e dibattuti: la gestione degli arbitri. Durante una riunione a Roma, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha illustrato alle componenti federali una bozza di proposta destinata a rivoluzionare l’attuale sistema arbitrale.

Il punto cardine del progetto è la separazione degli arbitri di vertice – quelli impegnati in Serie A e Serie B – dal controllo diretto dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri), con la creazione di un nuovo organismo gestito congiuntamente da FIGC, Lega Serie A e Lega Serie B.


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L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato elevare il livello di professionalizzazione della categoria, dall’altro garantire maggiore trasparenza e un modello organizzativo più moderno, in linea con le migliori pratiche internazionali.

COMUNICATO – Sì è riunito oggi, presso la sede della FIGC a Roma, il tavolo delle componenti federali per affrontare alcune tematiche urgenti per il movimento calcistico italiano. Convocati dal presidente Gabriele Gravina, hanno preso parte all’incontro Ezio Maria Simonelli per la Lega Serie A, Paolo Bedin per la Lega B, Matteo Marani della Lega Pro, Giancarlo Abete della Lega Nazionale Dilettanti, Umberto Calcagno per l’AIC, Renzo Ulivieri in rappresentanza dell’AIAC e Antonio Zappi per l’AIA.

Diversi i temi affrontati con al centro la sostenibilità nella sua accezione più ampia, quindi quella economico-finanziaria, ma anche le attività per agevolare nuovi investimenti e maggiori patrimonializzazioni, sempre più formazione manageriale, una rivisitazione della politica dei servizi arbitrali e una nuova organizzazione degli arbitri di vertice, con lo scopo di valorizzarne e professionalizzarne l’operato. L’obiettivo federale è voler dare risposte concrete alle esigenze più urgenti del sistema che necessitano di un’ampia condivisione da parte dell’intero mondo del calcio, nell’ottica di tutelare l’equa competizione e il valore dei campionati.

Con particolare riferimento alla proposta di evoluzione della struttura della CAN, il presidente Gravina, ha illustrato il progetto della costituzione di una realtà indipendente, con la partecipazione della FIGC, insieme a quella della Lega di A e della Lega B, che nasce dall’esigenza di agevolare un processo di professionalizzazione e responsabilizzazione richiesto dal sistema e anche dagli stessi arbitri di vertice. In questa nuova organizzazione confluirebbe l’attuale organico della CAN (arbitri, assistenti e VMO), che sarà supportato da una struttura operativa tecnica, organizzativa e di marketing, anche per liberare nuove risorse da impiegare nello sviluppo della categoria. La proposta, che verrà ulteriormente approfondita e dettagliata nelle prossime settimane, è stata pensata per favorire un ulteriore miglioramento della classe arbitrale italiana. Un percorso che deve andare di pari passo con il rafforzamento di due progettualità innovative nell’attività giovanile e dilettantistica, come il doppio tesseramento calciatore-arbitro e della figura del dirigente-arbitro.

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