Filip Stankovic si racconta: «L’infortunio è stato anche un punto d’inizio per me, Julio Cesar il mio idolo da bambino. Ecco l’insegnamento più grande di mio padre» | OneFootball

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Inter News 24

·10 settembre 2025

Filip Stankovic si racconta: «L’infortunio è stato anche un punto d’inizio per me, Julio Cesar il mio idolo da bambino. Ecco l’insegnamento più grande di mio padre»

Immagine dell'articolo:Filip Stankovic si racconta: «L’infortunio è stato anche un punto d’inizio per me, Julio Cesar il mio idolo da bambino. Ecco l’insegnamento più grande di mio padre»

Il portiere del Venezia, Filip Stankovic, cresciuto nel vivaio dell’Inter, si racconta così sulle colonne della Gazzetta dello Sport

Filip Stankovic, portiere classe 2002 in prestito al Venezia, si sta imponendo come una delle rivelazioni di questo avvio di stagione in Serie B. Le sue prestazioni in laguna stanno facendo parlare e alimentano anche qualche rimpianto in casa Inter, club in cui è cresciuto e che ne detiene ancora il cartellino.

Alla Gazzetta dello Sport, il giovane estremo difensore ha spiegato come il modello principale resti il padre Dejan Stankovic, leggenda nerazzurra e oggi allenatore. Dal sacrificio quotidiano all’importanza della disciplina, Filip ha raccontato di voler applicare nella propria carriera gli insegnamenti ricevuti in famiglia.


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Un percorso in crescita che lo rende uno dei prospetti più interessanti tra i portieri italiani ed europei.

COME HO METABOLIZZATO L’INFORTUNIO AL TENDINE ROTULEO SINISTRO DI UDINE? – «Per me è stato anche un punto d’inizio. Mi sono tirato su con più forza. E poi so per quale motivo mi sono fatto male, quindi ora starò più attento».

SE MI SENTO UN PO’ SPRECATO IN SERIE B? – «No. Il Venezia ha un progetto ambizioso. Rispetto questo club, ha creduto in me e questo non lo dimenticherò mai. Non mi sentirò mai sprecato qui».

SE HO MAI SOGNATO DI GIOCARE IN UN ALTRO RUOLO? – «Sognato no. Da piccolino però giocavo anche fuori, all’Accademia Inter facevo un tempo in porta e uno da attaccante. Il mio idolo però era Julio Cesar. Esistevano lui e il ruolo del portiere».

MAI PATITO I CONFRONTI CON PAPÀ DEJAN? – «No. Da piccolo trovi sempre qualche genitore che dice parole brutte, ma a me non hanno mai dato fastidio. Anzi, mi davano più forza per dimostrare che non ero un raccomandato».

GLI INSEGNAMENTI DI PAPÀ SUL CALCIO – «Mi ha dato l’esempio. Quando ero piccolo ci portava a scuola, poi andava ad allenarsi, veniva a prenderci. Il sacrificio nel calcio è tanto, ce l’ha sempre detto. E poi mi ha insegnato a spingermi un po’ più in là. Lo faccio tutti i giorni, anche con le luci».

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