🏆 Fiorentina, una finale da vincere: perché questa gara vale la storia ✍️ | OneFootball

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Emilio Scibona·29 maggio 2024

🏆 Fiorentina, una finale da vincere: perché questa gara vale la storia ✍️

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La Fiorentina si prepara a disputare la partita numero 56 della sua stagione, senza ombra di dubbio la più importante: all’Aghia Sophia di Atene la squadra di Vincenzo Italiano affronta l’Olympiakos nella finale di Uefa Conference League, la seconda consecutiva dopo quella persa lo scorso anno per 2-1 a Praga contro il West Ham.

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Per i viola arriva dunque l’occasione per riscattare quella partita segnata dal brutto episodio della bicchierata a Biraghi e svanita negli ultimi secondi su un taglio di Bowen che ha beffato al 90′ un’intera città. Un ricordo che brucia ancora nella memoria della squadra e dei tifosi viola, che dopo tante occasioni sfumate sognano di regalarsi una notte magica.


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Sono esattamente 23 anni infatti che la Fiorentina non alza un trofeo: l’ultima volta fu la vittoria nel doppio confronto contro il Parma nella Coppa Italia 2000/2001, la stagione appena precedente a quella del fallimento della società a quel tempo di proprietà di Cecchi Gori. Da allora la società gigliata ha giocato tre finali perdendole tutte, e non senza rimpianti.

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L’ultima (e unica) vittoria in Europa invece risale a 63 anni fa, nell’ormai defunta Coppa delle Coppe: altri tempi, altro calcio. Vincenzo Italiano, in quella che sembrerebbe essere una delle sue ultime partite da allenatore viola, potrebbe dunque chiudere il cerchio riportando la squadra ad un successo continentale. Sarebbe (a prescindere dalle ipotesi sul futuro) il coronamento di un ciclo.

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I viola arrivano all’appuntamento dopo una stagione intensa, piena di alti e bassi e purtroppo segnata dalla prematura scomparsa di Joe Barone, che ha privato la squadra di un riferimento importante. Il ricordo del dirigente italo-americano è sempre presente nei pensieri della Fiorentina e tutti, dal presidente, al tecnico, ai giocatori, sperano di potergli dedicare il successo.

Si va dunque alla caccia dell’ultimo suggello di un’annata che sportivamente parlando resta nel complesso buona ma che, senza la vittoria europea, si lascerebbe ancora alle spalle più rimpianti che soddisfazioni. Per farlo però bisognerà passare da un osso duro, l’Olympiakos.

Entrata in Conference a febbraio dopo essere retrocessa dall’Europa League, la squadra più titolata della Grecia arriva alla sua prima finale europea dopo un percorso brillante in cui è riuscita prima a rimontare la sconfitta per 4-1 dell’andata contro il Maccabi Tel Aviv, e poi ad eliminare due delle principali candidate alla vittoria: il Fenerbahce e soprattutto l’Aston Villa.

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Anche per il club allenato da Mendilibar (il tecnico che guidò il Siviglia alla vittoria dell’Europa League lo scorso anno) questo è senza mezzi termini un appuntamento con la storia, seppur in un luogo non proprio amichevole. La squadra del Pireo gioca nella sua città ma non nella sua casa, bensì in quella dell’AEK Atene con cui la rivalità – seppur non accesa come quella con gli arcinemici del Panathinaikos – resta comunque molto forte.

In una stagione nella quale i biancorossi non hanno vinto il titolo in Grecia (circostanza accaduta solamente 5 volte negli ultimi vent’anni) la Conference ha un valore persino più alto di quello che avrebbe per la Fiorentina, che resta comunque enorme: in caso di vittoria sarà una stagione memorabile, diversamente uno smacco.

Alla Fiorentina servirà dunque tirare fuori dal cilindro qualcosa di importante conciliando l’ormai nota qualità del suo gioco ad un piglio risoluto, senza concedersi cali di concentrazione che potrebbero essere fatali contro un avversario forse globalmente meno talentuoso ma altrettanto determinato.