Giaccherini rivela: «Ho giocato 55 partite alla Juventus con Pirlo, Vidal, Marchisio e Pogba. Potevo farlo anche al Napoli! Con Sarri arrivammo cotti, vi racconto questo su Conte» | OneFootball

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Juventusnews24

·6 luglio 2025

Giaccherini rivela: «Ho giocato 55 partite alla Juventus con Pirlo, Vidal, Marchisio e Pogba. Potevo farlo anche al Napoli! Con Sarri arrivammo cotti, vi racconto questo su Conte»

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Giaccherini, ex calciatore della Juventus, ha svelato questo retroscena sui bianconeri e sul Napoli. Cosa ha detto su Sarri e su Conte, le parole

Al podcast Centrocampo, Emanuele Giaccherini si è tolto qualche sassolino relativo alla stagione disputata con la maglia del Napoli. Ecco le dichiarazioni dell’ex juventino.

PAROLE«Dopo un ottimo Europeo scelsi di andare al Napoli e rifiutai il Torino. In granata sarei stato uno dei giocatori più importanti, ma gli azzurri mi davano un’ultima possibilità di giocare la Champions, visto che ero vicino alla fine della carriera. Nulla contro Napoli, una piazza che augurerei a chiunque di vivere perché si respira calcio, ma il problema fu un equivoco tattico. Sarri in me vedeva solo un vice Callejon, nonostante con lui c’entrassi poco, per cui finii a fare la panchina dello spagnolo, dato che l’allenatore raramente toglieva i titolari, una scelta che tra l’altro pagò, visto che chi giocava sempre arrivò cotto alla fine della stagione e chi non aveva giocato mai non era pronto a farlo. Resto convinto del fatto che potevo essere davvero importante in quella squadra: ho giocato 55 partite alla Juventus con Pirlo, Vidal, Marchisio e Pogba, potevo giocarne 55 anche al Napoli con Hamsik, Allan e Zielinski, con tutto il rispetto. Soprattutto chi aveva giocato sempre a marzo è arrivato in down, e chi non aveva mai giocato non era pronto. I giocatori vanno tenuti tutti sulla corda come fa Antonio Conte, altrimenti ti ritrovi a un certo punto della stagione con una squadra morta. Sarri è un grande maestro di calcio, non c’è discussione, ma in questo non è riuscito a incidere. La parentesi a Napoli la voglio ricordare per l’amore che la città mi ha dato, per come il tifoso mi ha fatto sempre sentire importante, e mi dispiace non aver potuto dare quello che loro mi hanno trasmesso».

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