Calcionews24
·24 agosto 2025
Gimenez, da ‘Santi subito’ a fumoso: 8 palle perse in Milan-Cremonese. È condizionato da…?

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L’occasione che Santiago Gimenez attendeva si è trasformata in un’opportunità clamorosamente sprecata. Chiamato a ricoprire il ruolo di prima punta titolare nel debutto stagionale, complice l’assenza di Leao, il centravanti messicano ha fallito l’appuntamento, offrendo una prestazione deludente che non fa ben sperare per il futuro. La sua partita può essere riassunta con tre aggettivi: imprecisa, sporca e del tutto inconcludente. Lontano parente del bomber ammirato in Olanda con la maglia del Feyenoord, il Gimenez visto in campo è apparso un giocatore fuori dagli schemi del tecnico e, soprattutto, in ritardo di condizione.
Questa carenza atletica è probabilmente la chiave di lettura principale della sua serata no. Arrivato a Milanello solamente a inizio agosto dopo gli impegni estivi con la sua nazionale, “Santi” ha palesato evidenti limiti fisici. I controlli di palla imprecisi, i tempi di gioco costantemente sbagliati e una generale mancanza di lucidità sono sintomi inequivocabili di una preparazione ancora incompleta. Senza l’infortunio del suo compagno di reparto, quasi certamente sarebbe rimasto in panchina. La sua serata storta è stata suggellata dall’episodio del gol, una gioia effimera durata un istante, subito cancellata dalla bandierina dell’assistente che segnalava un netto fuorigioco. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
Ciò che preoccupa maggiormente, però, è che questa performance non sembra un incidente di percorso, ma la prosecuzione di un trend negativo già visto sul finire della scorsa stagione, quando era apparso ugualmente fumoso e disordinato. Nonostante le sue recenti dichiarazioni social volte a placare le voci di mercato (“L’unica verità è che il campionato sta per iniziare”), il suo esordio racconta una storia ben diversa e alimenta i dubbi sul suo futuro, proprio mentre la dirigenza valuta le mosse finali per rinforzare l’attacco.
L’analisi dei dati statistici è un verdetto impietoso: la sua partita si è chiusa con appena sette passaggi positivi, un dato che lo colloca ai margini della manovra, a cui si aggiungono otto palloni persi, con l’aggravante che da uno di questi è scaturito il raddoppio avversario. Il confronto con i compagni è impietoso: Pulisic ha gestito 59 palloni, e persino il subentrato Chukwueze, in una frazione di gara, ha raggiunto quota 21 giocate, superando il totale di 20 di Gimenez.
In conclusione, l’impressione è quella di un attaccante spaesato e poco funzionale al sistema di gioco di Allegri. Sebbene un giudizio definitivo dopo appena novanta minuti sia affrettato, le caratteristiche del “Bebote” appaiono oggi distanti da quelle richieste dal tecnico. Resta da chiedersi se avrà un’altra chance per cambiare il suo destino con quel gol che, spesso, modifica la carriera di un attaccante.
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