Inter News 24
·20 settembre 2025
Gnonto racconta: «All’Inter c’era tanta gente forte, in quei momenti ho pensato una cosa»

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·20 settembre 2025
Intervistato da Sky Sport a Leeds, Wilfried Gnonto ha aperto una finestra sincera sulla sua carriera, ripercorrendo le tappe che lo hanno portato a diventare uno dei punti di riferimento della squadra inglese e della Nazionale italiana. L’attaccante classe 2003, oggi protagonista in Premier League, ha raccontato le difficoltà e le emozioni del suo percorso, ammettendo di non aver mai avuto piena convinzione di poter diventare un calciatore professionista.
Cresciuto nel settore giovanile dell’Inter, Gnonto ha ricordato i suoi primi anni in nerazzurro: «Non ci ho mai pensato davvero; sono stato lì da quando avevo 7-8 anni. Lì sei con gente forte, e quindi non sai mai se sarai tu a farcela. Il momento in cui mi sono reso conto non dico di avercela fatta, ma di essere arrivato lontano, è stato quando è arrivata la chiamata della Nazionale. Non me l’aspettavo, perché arrivata anche dopo uno stage con tanti ragazzi; nessuno si aspettava di essere chiamato da Mancini».
Una delle svolte più importanti della carriera di Gnonto è stato il trasferimento in Svizzera, dove ha indossato la maglia dello Zurigo. Una scelta non priva di difficoltà, soprattutto per un giovane ancora adolescente. «All’inizio un po’, anche perché lì si parla un’altra lingua. Il tedesco è un’altra cosa anche se parlo inglese, italiano e francese. I miei però sono venuti subito a seguirmi e mi hanno fatto pesare meno il cambiamento».
Quel passaggio si è rivelato fondamentale: nel campionato elvetico Gnonto ha trovato spazio, fiducia e minuti preziosi che hanno accelerato la sua crescita. Le prestazioni convincenti hanno attirato l’attenzione della Nazionale, con Roberto Mancini che lo ha lanciato come uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano.
Oggi Gnonto è una colonna del Leeds United, club in cui è diventato rapidamente uno degli uomini chiave. La Premier League ha affinato le sue qualità, unendo velocità, tecnica e capacità di adattarsi a diversi contesti tattici. Per il futuro, il giovane attaccante non si pone limiti: il sogno resta quello di continuare a crescere e affermarsi tra i migliori nel panorama europeo, portando con sé l’umiltà e la consapevolezza maturate fin dai tempi delle giovanili dell’Inter.
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