Inter News 24
·8 settembre 2025
Gravina lancia l’allarme: «Italia indietro sugli stadi, l’Europeo è a rischio. Ecco cosa servirebbe»

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·8 settembre 2025
«L’Italia è indietro: in 15 anni abbiamo costruito o rinnovato solo sei stadi, contro i 12 della Francia e i 33 della Turchia». Con queste parole il presidente federale Gabriele Gravina, intervistato da Fortune Italia, ha fotografato la situazione delle infrastrutture calcistiche italiane. Un tema cruciale in vista di EURO 2032, che l’Italia ospiterà insieme alla Turchia.
Gravina ha sottolineato come il torneo rappresenti «un’occasione irripetibile» per rilanciare gli impianti sportivi: «Servono stadi moderni e serve il supporto del governo. Il privato è pronto a investire, ma bisogna semplificare le procedure. Senza un commissario che acceleri, rischiamo di perdere questa opportunità».
Le parole di Gravina toccano da vicino anche l’Inter, da tempo coinvolta nella partita legata al futuro di San Siro. Il club nerazzurro, insieme al Milan, ha più volte ribadito la necessità di impianti all’altezza degli standard europei, anche per restare competitivi a livello internazionale. L’eventuale spinta derivante da Euro 2032 potrebbe dunque incidere direttamente anche sul destino dell’Inter e sul progetto stadio, da anni al centro di confronti con istituzioni e amministrazione locale.
Nell’intervista Gravina ha ricordato con orgoglio il ruolo avuto durante la pandemia: «Sono fiero di aver mantenuto unito il calcio durante il Covid». Tra i traguardi raggiunti ha citato la riforma dello statuto della FIGC varata nel 2024, che ha aumentato l’autonomia delle varie componenti federali. Non è mancata, però, un’autocritica: «Non ridarei fiducia a persone che mi hanno deluso e tradito e mi rammarico per non aver ancora realizzato la riforma dei campionati, benché non dipenda solo dalla mia volontà».
Spazio anche alle ambizioni della Nazionale guidata da Rino Gattuso. Gravina ha evidenziato come in Italia si viva troppo di risultato immediato: «Se la squadra perde, tutto diventa tragico, anche se la Federazione raggiunge traguardi importanti». I dati del ReportCalcio parlano di crescita nella partecipazione dei giovani e del movimento femminile, oltre a un impegno costante sulla sostenibilità.
Un messaggio chiaro: senza infrastrutture moderne il calcio italiano rischia di restare indietro. Euro 2032 può e deve diventare il punto di svolta.