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·6 ottobre 2025

II minimalismo da primo posto

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Il Messaggero (A. Sorrentino) – Era il motto della Bauhaus: less is more. La semplicità vince, eliminando il superfluo. E cos’è, se non un inno al minimalismo, questa Roma capolista insieme al Napoli, con appena 7 gol segnati che valgono 15 punti e il primato nel 2025 per punti conquistati (64 contro i 56 del Napoli)? Gasperini digrigna i denti quando ricorda che “nessuno ci dà credito”, e in effetti è così: in molti continuano a pensare che Napoli, Inter, Milan e Juve siano più forti. Ma i numeri raccontano un’altra storia: la Roma è la più brava di tutte, anche se non la più spettacolare.

Il tecnico si è adattato per forza di cose, rinunciando al suo calcio verticale e frenetico. Mancano gli attaccanti da strappo: ha quindi costruito una squadra compatta, essenziale e granitica, che concede pochissimo (solo due gol subiti). In difesa Mancini e soprattutto Celik sono diventati simboli di questa solidità: il turco, in crescita costante, incarna la nuova identità giallorossa, scabra ma serissima.


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E poi c’è Soulé, che ha cominciato a “dybaleggiare” da quando il vero Dybala si è fermato. In quattro delle cinque vittorie in campionato c’è il suo zampino: un gol, un assist, o entrambi come a Firenze. Con un centravanti più incisivo, questa Roma potrebbe davvero infastidire tutti. Per ora, si gode la vetta e prepara con entusiasmo il grande Roma-Inter alla ripresa, una sfida tra la solidità giallorossa e la brillantezza nerazzurra.

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