Inter News 24
·27 novembre 2025
Inter al secondo KO consecutivo, dal derby all’Atletico: la sfortuna non può essere più un alibi! L’immagine emblematica è…

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Nemmeno l’Europa, finora rifugio sicuro e foriero di soddisfazioni, riesce a offrire ristoro all’Inter. La sconfitta rimediata ieri sera contro l’Atletico Madrid ha il sapore della beffa atroce, forse ancor più amara di quella patita pochi giorni fa nel derby contro il Milan. La Gazzetta dello Sport non usa mezzi termini per descrivere il KO maturato al minuto 93: una sconfitta “balorda”, arrivata sugli sviluppi di un calcio d’angolo, una situazione che una difesa organizzata dovrebbe saper gestire. Invece, Jose Maria Gimenez, roccioso difensore uruguaiano dei Colchoneros, è salito in cielo come un angelo vendicatore, spegnendo le speranze di Cristian Chivu.
Il tecnico rumeno, che fino a ieri aveva mantenuto un percorso netto in campo internazionale, vede sfumare un pareggio che avrebbe avvicinato sensibilmente la qualificazione diretta agli ottavi. È un momento in cui i risultati generano rabbia e frustrazione, sentimenti sintetizzati con colorita efficacia da Yann Bisseck. Il giovane centrale tedesco, senza troppi giri di parole, ha invocato la dea bendata: «Non è giusto perdere così, spero che in futuro avremo più culo». Sebbene il fato abbia il suo peso – vedi anche le polemiche sul gol del pareggio siglato dall’attaccante argentino Julian Alvarez – l’analisi deve andare oltre.
In soli quattro giorni, tra la stracittadina e la trasferta spagnola, la Beneamata ha esaurito i suoi crediti con le classifiche, consegnando alla concorrenza il primato sia in Serie A che nel girone di Champions League. Nulla è compromesso, la stagione è ancora lunga, ma preoccupa la precarietà di una squadra che, pur producendo una mole di gioco imponente e tante occasioni da gol, finisce per scoprire il fianco e farsi strappare il risultato dalle mani proprio sul traguardo.
L’immagine della serata è quella di Chivu che, subito dopo il gol del 2-1, volta le spalle al campo e si siede sconsolato in panchina. Accettare il secondo KO consecutivo, il quinto stagionale in tutte le competizioni, non è stato facile. Il nervosismo del tecnico è emerso chiaramente nel post-partita. Prima di presentarsi ai microfoni per le interviste di rito, l’allenatore ha confessato di essersi preso un momento di solitudine nelle “segrete stanze” dello stadio: «Ho fumato tre sigarette di fila», ha ammesso, un gesto necessario per scaricare l’adrenalina e la delusione prima di analizzare lucidamente una sconfitta che fa male.
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