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·28 dicembre 2025

Inter Chivu, la verità sulla crescita nerazzurra: «Siamo primi ma restiamo un cantiere»

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Inter Chivu, tra primato e lavoro quotidiano: margini di crescita, difetti da correggere e il test Atalanta per uscire dalla comfort zone

Una squadra può essere prima in classifica dopo quattro mesi di campionato e, allo stesso tempo, sentirsi ancora un «cantiere aperto». A dirlo senza giri di parole è Cristian Chivu al Corriere dello Sport, che fotografa così il momento dell’Inter alla vigilia della sfida con l’Atalanta. «Dire a dicembre che siamo un cantiere aperto non è semplice, ma è la realtà di una squadra che punta a competere su ogni fronte», ha spiegato il tecnico nerazzurro. Un’ammissione che può essere letta anche in chiave positiva: avere margini di crescita quando si è in vetta significa poter alzare ulteriormente il livello.

Il lavoro, però, non è finito. «Stiamo combattendo per migliorare sotto tutti i punti di vista», ribadisce Chivu, consapevole che alcuni difetti tendono a riaffiorare soprattutto negli scontri diretti. In quelle partite l’Inter, pur mantenendo il controllo del gioco, non sempre riesce a trasformare la qualità in risultati, e certi “difettucci” diventano ricorrenti.


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Il concetto chiave è la comfort zone. «Siamo consci di quello che ci manca e di ciò che vogliamo aggiungere per superare queste mancanze», precisa l’allenatore, senza scendere nei dettagli ma lasciando intendere la direzione. «Dobbiamo migliorare tatticamente e soprattutto dal punto di vista motivazionale. Occorre accettare di uscire dalle nostre certezze, aggiungendo ciò che probabilmente non abbiamo avuto in determinate partite. Non bisogna cercare sempre il bello: con il possesso palla non si vince automaticamente».

In questo senso, Atalanta-Inter diventa un banco di prova significativo. I numeri recenti sorridono ai nerazzurri, capaci di vincere otto confronti consecutivi contro la Dea anche quando sono emerse difficoltà nei big-match. Battere ancora Bergamo significherebbe consolidare il primato a fine anno e, soprattutto, lanciare un segnale chiaro alle rivali: l’Inter può crescere passo dopo passo, restando competitiva senza rinunciare a evolversi.

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