Calcio e Finanza
·3 giugno 2025
Inter, la debacle in Champions chiude l'era Inzaghi: l'impatto sui conti dei suoi quattro anni

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·3 giugno 2025
L’umiliazione vissuta a Monaco di Baviera diventa l’ultima immagine dell’Inter di Simone Inzaghi. A due giorni dal 5-0 incassato contro il PSG in finale di Champions League, il club nerazzurro e il tecnico piacentino hanno ufficializzato la scelta di separarsi nonostante l’allenatore avesse ancora un anno di contratto. La cocente delusione per il ko contro i parigini ma soprattutto la corposa offerta dell’Al Hilal per Inzaghi hanno portato le due parti a dividersi, dopo quattro anni vissuti insieme.
Quattro anno da montagne russe, che si concludono con sei trofei (di cui però un solo scudetto, seppur di quelli che passano alla storia considerando che si tratta dello scudetto della seconda stella), due campionati persi (o buttati via) per pochi punti e due finali di Champions League in cui l’Inter è uscita sconfitta, la prima di misura con il Manchester City e la seconda con la goleada incassata dal PSG che ha fatto entrare i nerazzurri nella storia ma dalla parte sbagliata. Un ko che, insieme al campionato in cui Lautaro e compagni sono usciti battuti dal Napoli e alla sconfitta per 3-0 nella semifinale di ritorno di Coppa Italia col Milan, ha portato il ciclo di Inzaghi a chiudersi nel peggiore dei modi.
Un ciclo in cui quindi sportivamente parlando l’Inter ha vinto meno di quanto avrebbe dovuto. Ma che, guardando anche da un altro lato, ha avuto pesanti risvolti da un punto di vista economico. A maggior ragione se confrontato con il doppio ciclo biennale che ha preceduto l’approdo di Inzaghi in panchina, prima quello di Luciano Spalletti (nel 2017/18 e nel 2018/19) e poi quello di Antonio Conte (2019/20 e 2020/21).
Partendo dal mercato, in cui le cifre sono state ben lontane dai predecessori in termini di investimenti. Nei quattro anni precedenti all’arrivo di Inzaghi, infatti, l’Inter ha investito complessivamente 544 milioni di euro (cifre spese per i cartellini da bilancio al netto dei bonus), con una media di 135 milioni spesi a stagione, rispetto ai 254 milioni spesi durante l’era del tecnico piacentino che ha visto una media di 63 milioni annui. Al tempo stesso, le cessioni dei quattro anni precedenti sono state pari a complessivi 244 milioni di euro (media 61 milioni annui), con plusvalenze per 154 milioni (38 milioni annui), mentre durante la gestione Inzaghi hanno raggiunto i 314 milioni (78 milioni annui) con 215 milioni di plusvalenze (54 milioni annui).
Va tuttavia considerato che, durante i quattro anni dell’era Inzaghi, sono stati diversi gli acquisti a parametro zero. Tanto che gli stipendi lordi a bilancio sono stati sempre superiori rispetto ai predecessori, mentre le cifre degli ammortamenti sono andato via via calando. In attesa dei dati ufficiali sul 2024/25, nelle prime tre stagioni con Inzaghi in panchina l’Inter ha speso per i calciatori una media di 144 milioni in stipendi e una media di 88 milioni in ammortamenti, pari a un costo rosa di circa 233 milioni di euro (nella cifra sono compresi tutti i giocatori a bilancio, anche quelli in prestito e delle giovanili, non solo quindi la prima squadra). Nei quattro anni di gestione Spalletti/Conte, invece, il costo rosa è stato in media pari a 223 milioni, di cui 118 milioni in stipendi lordi e 105 milioni in ammortamenti. A cambiare tuttavia è stato anche il rendimento: dando infatti tre punti per ogni gara vinta, l’Inter nell’era Inzaghi ha speso circa 2 milioni di euro a punto, rispetto ai 2,4 milioni dei quattro anni precedenti.
Numeri e rendimento in campo che ha avuto anche riflesso sul bilancio in termini di entrate. Le due finali di Champions League e il raggiungimento degli ottavi di finale nelle altre due stagioni hanno portato infatti un corposo livello di ricavi al club nerazzurro, garantendo inoltre anche la partecipazione al prossimo Mondiale per Club. Nello specifico, infatti, in base alle stime per la stagione 2024/25 l’Inter nell’era Inzaghi ha incassato circa 771 milioni di euro in diritti tv dalle comptizioni in base al risultato in campo, con un picco che supera i 245 milioni nell’annata appena conclusa e una media pari a 192,8 milioni di euro.
Numeri decisamente distanti rispetto al quadriennio precedente, in cui i ricavi complessivi da diritti tv per le competizioni erano stati 530 milioni di eur con una media di 132 milioni di euro annui. Una gestione complessiva (non solo sportiva, va sottolineato) che così, durante l’era Inzaghi, ha portato alla riduzione del rosso nei vari bilanci e che porterà quest’anno al primo utile della storia recente del club nerazzurro.