DirettaCalcioMercato
·5 giugno 2025
Italia, furia Spalletti: “Acerbi un giorno mi spiegherà dove gli ho mancato di rispetto. Il like di Mancini? Secondo me gli hanno rubato il telefono”

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·5 giugno 2025
Senza freni Luciano Spalletti, che direttamente dal ritiro dell’Italia, ha parlato del caso Francesco Acerbi e del like di Roberto Mancini: le parole del CT.
In una recente intervista rilascia ai microfoni di Sky Sport, il commissario tecnico dell’Italia Luciano Spalletti, ha parlato delle dichiarazioni dure di Acerbi rivolte proprio al CT e del like al post del difensore dell’Inter di Roberto Mancini. “Acerbi un giorno mi spiegherà dove gli ho mancato di rispetto: mi spiegherà e poi gli dirò quello che penso io di quello che ha fatto a me e alla Nazionale soprattutto. I like di Mancini? Non scherziamo: secondo me gli hanno rubato il telefono e c’è qualcuno che li mette per farlo passare male, può succedere. Ormai il telefono viene hackerato a tutti: io penso che sia successo così, non vorrei pensare diversamente“. Poco dopo, sotto un post di Cronache di Spogliatoio che riportava le dichiarazioni del CT, Roberto Mancini ha commentato con due faccine che ridono.
ROME, ITALY – NOVEMBER 17: Francesco Acerbi of Italy warms up ahead before the UEFA EURO 2024 European qualifier match between Italy and North Macedonia at Stadio Olimpico on November 17, 2023 in Rome, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
Francesco Acerbi, attraverso il proprio profilo Instagram, ha spiegato il motivo per cui ha deciso di rifiutare la convocazione di Luciano Spalletti in Nazionale. Proprio a questo post polemico del difensore nerazzurro, è comparso il like anche dell’ex CT della Nazionale, Roberto Mancini.
“Dopo una profonda riflessione, ho comunicato oggi al ct di non accettare la convocazione in Nazionale. Non è una scelta presa a cuor leggero, perché vestire la maglia azzurra è sempre stato un onore e un orgoglio per me. Tuttavia, ho ritenuto che, alla luce degli ultimi avvenimenti non esistono ad oggi le condizioni per proseguire serenamente questo percorso. Io non cerco alibi né favori, ma pretendo rispetto. E se questo rispetto viene a mancare da parte di chi dovrebbe guidare un gruppo, allora preferisco farmi da parte.
Non sono uno che si aggrappa a una convocazione: ho sempre dato tutto, ma non resto dove non sono più voluto davvero ed è chiaro che non faccio parte del progetto del ct. Questa è la mia decisione, e come ho detto stamattina al ct, non è definitiva né dettata dalla rabbia, né tanto meno dalla ‘depressione’ per una finale Champions persa, ma solo da un bisogno di fare un passo indietro. Auguro il meglio alla Nazionale e come ai miei compagni: continuerò a tifare per loro con lo stesso attaccamento che ho sempre dimostrato in campo”.