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Alessandro De Felice ·14 novembre 2025
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Alessandro De Felice ·14 novembre 2025
Gattuso non ci sta. Dopo la vittoria in Moldavia, il CT della Nazionale sbotta sul tema qualificazioni. La sua Italia è praticamente certa dei playoff mentre selezioni con ranking e valori differenti - vedasi Capo Verde - hanno già staccato il pass per la competizione iridata in programma la prossima estate in Canada, Messico e Stati Uniti.
A far discutere - e arrabbiare Gattuso - è il nuovo format di qualificazioni della Coppa del Mondo a 48 squadre che premia altre confederazioni, mantenendo praticamente invariato il numero di squadre europee.
Se consideriamo il numero di squadre qualificate, in percentuale la UEFA ha meno nazionali alla fase finale.
L’allargamento del format della fase finale a 48 nazionali ha premiato altri continenti, non l’Europa. Nel 2022 le europee erano 13 su 32, cioè il 40% del totale, nel 2026 invece saranno 16 su 48, cioè il 33%.
Chi ha tratto maggiormente benefici da questa ‘riforma’ è l’Africa. La CAF, la confederazione africana, avrà 4 squadre in più in America, quasi il doppio rispetto al Qatar, quando ne aveva appena cinque.
Aumentate anche le nazionali asiatiche (9 squadre contro 6), Oceania, che ha un posto garantito, e Centronordamerica che raddoppia il numero da 3 a 6, anche se tre Paesi sono qualificati di diritto in quanto organizzatori.
E il Sudamerica?
Se parliamo di Sudamerica, sulle 10 totali e in corsa per un pass, 6 si qualificano di diritto e la settima può timbrare lo stesso il visto attraverso i playoff. Nessun altro continente porta una percentuale di nazionali così ampia (dal 60 al 70%) al Mondiale.
“Ai miei tempi la seconda del girone andava direttamente al Mondiale: nel 1994 c’erano due africane e adesso otto… non aggiungo altro”.
Rispetto al passato, oggi le nazionali europee hanno una possibilità in meno. Le due migliori seconde del panorama Uefa venivano promosse direttamente e l’Italia sarebbe proprio tra quelle grazie ai 18 punti conquistate.
A condizione il percorso degli Azzurri il pesante K.O. in Norvegia, un passo falso che rischia di costare molto caro e la terza mancata partecipazione di fila all’Italia alla fase finale dei Mondiali.
📸 STEFANO RELLANDINI - AFP or licensors









































