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·11 settembre 2020
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·11 settembre 2020
Dopo due mesi dalla ripresa del principale campionato giapponese (anche se in realtà si tratta più di un inizio, visto che a febbraio si riuscì a disputare una sola giornata), la J1 League 2020 è già al giro di boa e in vetta alla classifica troviamo una squadra che sta sorprendendo tutti: i nerazzurri del Kawasaki Frontale.
Fondata nel 1955 come Fujitsu SC, prendendo il nome dall’omonima azienda di tecnologia informatica che ne era la proprietaria, la squadra subì un completo riammodernamento nel 1997, quando entrò nel professionismo così da divenire membro della Japan Professional Football League, la principale lega calcistica del paese. La Fujitsu continuò (e continua tuttora) a rimanere il primo investitore e il maggior azionista, ma il nome della società venne cambiato in Kawasaki Frontale. E la parola italiana vuole proprio indicare lo spirito combattivo del club, schierato sempre in prima linea verso ogni nuova sfida. Cambiarono anche i colori sociali e lo stemma. La fresca collaborazione con i brasiliani del Gremio FBPA porta il club a creare uno stemma pressoché identico ai tre volte campioni sudamericani (poi modificato nel corso degli anni), e ad aggiungere al bianco della divisa anche il nero e l’azzurro. Ecco creati i nerazzurri del Kawasaki Frontale.
E quando lo Yomiuri FC, una delle società più vincenti nella storia calcistica giapponese e asiatica (ne abbiamo parlato recentemente qui) si trasferì a Tokyo, cambiando il proprio nome in Tokyo Verdy, i tifosi di Kawasaki decisero di non seguire la squadra nella capitale e riversarono la loro passione sul Frontale.
Dal 2005 il Kawasaki è stabilmente nella massima serie, e negli ultimi 15 anni il club è riuscito a raggiungere e a mantenersi nell’élite calcistica locale, grazie alle recenti conquiste della J1 League nel 2017 e nel 2018, della Japanese Super Cup (2019), e per ultimo della J. League Cup (la coppa di lega giapponese, alzata nell’ottobre del 2019).
Veniamo alla stagione corrente. Dopo il non esaltante quarto posto dello scorso anno, seppur ampiamente ripagato dalla conquista della prima supercoppa e soprattutto dall’arrivo in bacheca dell’agognata coppa di lega, il 2020 sembra essere di tutt’altro auspicio. Infatti, nelle prime 16 partite di campionato i nerazzurri del Pacifico hanno raccolto ben 13 vittorie, due pareggi e una sola sconfitta.
Un inizio di J1 League inatteso per la squadra gestita dal tecnico giapponese Toru Oniki, che tra il 4 luglio e il 19 agosto scorsi si è imposta con forza al primo posto realizzando la serie dieci successi consecutivi: stabilendo così un nuovo record per il campionato. Serie fermata solo dal Nagoya Grampus Eight del tecnico italiano Massimo Ficcadenti, grazie ad una partita perfetta dove l’eccellente fase difensiva unita a delle ripartenze micidiali hanno fatto ricredere la capolista della sua invincibilità. Alla sconfitta sono poi seguiti un pareggio e altri tre successi consecutivi, per un bottino totale di 41 punti in 16 gare (media di 2,6 punti a partita), 47 gol messi a segno (2,9 a partita) e 15 subiti. Tradotto: testa della classifica e otto punti di distacco dalla prima inseguitrice, il Cerezo Osaka, che ha però una partita da recuperare.
Al campionato bisogna poi aggiungere l’ottimo cammino nella J. League Cup 2020, dove con 16 gol in quattro partite il Frontale ha raggiunto la semifinale, in programma il prossimo 7 ottobre contro l’FC Tokyo.
Concentrandoci invece sulla squadra, in primis va riconosciuto il grande lavoro di Toru Oniki. Il mister quarantaseienne è alla quarta stagione sulla panchina dei nerazzurri come primo allenatore, ma in realtà non lascia la società di Kanagawa dal 2000. Oniki è infatti un ex bandiera del club, in cui ha militato prima nel 1998, e poi consecutivamente dal 2000 fino al 2006, quando ha deciso di dire addio al calcio giocato. E l’anno successivo ripartì proprio da dove si era fermato, ma questa volta stando fuori la linea laterale a guidare le giovanili del Frontale (ruolo ricoperto fino al 2009). Nel 2010 arrivò poi la chiamata in prima squadra come assistente, e nel 2017 alla scadenza del contratto di Yahiro Kazama venne promosso primo allenatore. Proseguendo il lavoro di Kazama, Oniki è riuscito a portare a Kawasaki i quattro trofei più importanti della storia sessantennale della società.
In questa stagione l’ex mediano difensivo sta optando per un 4-3-3 piuttosto offensivo. Tra i pali troviamo l’esperto sudcoreano Sun-Ryong Jung (1985), mentre nella linea difensiva spiccano il capitano Shogo Taniguchi (1991) e il terzino Kyohei Noborizato (1990), assistman della squadra. A centrocampo tra i giocatori principali segnaliamo il centrale Ryota Oshima (1993) che vanta 7 presenze con la nazionale maggiore. Mentre in attacco brillano almeno 4 nomi: i centravanti Leandro Damiao (brasiliano, 1989) e la bandiera Yu Kobayashi (1987) che hanno realizzato insieme 15 gol, e le giovani sorprese della stagione, gli esterni alti Karou Mitoma (1997, ben 8 gol in stagione) e Reo Hatate (1997, 3 gol e 4 assist).
Il cammino è ancora lungo, rimangono infatti 18 turni di campionato, ma le buone prestazioni che sta mostrando questa squadra insieme al basso numero di impegni esterni (il Frontale non si è infatti qualificato all’AFC Champions League 2020, che dovrebbe iniziare il prossimo ottobre con tutta la fase a gironi ancora da disputarsi) fanno dei nerazzuri la principale favorita per la conquista del titolo.
E adesso non ci resta che seguire lo striscione nerazzurro sempre presente alle partite del club.
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