📢 Juve Stabia, Abate: “Infiltrazioni? Nelle difficoltà bisogna isolarsi e reagire. Obiettivi? Meglio non illudersi” | OneFootball

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·21 novembre 2025

📢 Juve Stabia, Abate: “Infiltrazioni? Nelle difficoltà bisogna isolarsi e reagire. Obiettivi? Meglio non illudersi”

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L’allenatore della Juve Stabia Ignazio Abate ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport di questi primi mesi alla guida delle Vespe.

Queste le sue dichiarazioni:


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Abate, come vive la condizione anomala di un club commissariato e sotto tutela giudiziaria?

«Con grande responsabilità nei confronti di chi mi ha dato questa opportunità. E con sentimento, perché ci metto il cuore da sempre in ogni cosa che faccio».

Lei ha già battuto il Palermo del suo amico Inzaghi.

«Per carattere non riesco a godermi a fondo le cose. Sapevamo che sarebbe stata dura contro una squadra fortissima che alla fine concorrerà per la A. Ma noi dobbiamo vivere tutto come una grande occasione da cogliere e per step di crescita».

Il prossimo sarà la Samp?

«In casa siamo fastidiosi perché riusciamo a esprimerci con personalità. Dobbiamo migliorare in trasferta. Ma i ragazzi sanno che c’è un percorso da fare».

Il suo gioco organizzato e intenso su cosa si regge?

«Credo che esprimersi bene ti dia più possibilità di vincere. La cosa difficile è apprendere a utilizzare il sistema di gioco adottato. Poi occorre sacrificio nei duelli che dipendono dall’impegno di ogni calciatore».

Rigidità o duttilità: cosa predilige tatticamente?

«Non sono un integralista, ma saper riconoscere le fasi di gioco serve tanto. Nel calcio oggi bisogna saper giocare in modo relazionale, non solo posizionale. E senza mai rinunciare al coraggio».

Come avete fatto a non risentire delle vicende che hanno riguardato il club?

«Nelle difficoltà è necessario isolarsi e reagire. La situazione non è semplice, ma le cose in cui non puoi incidere ti portano via energie e quindi occorre non pensarci. Questo deve stimolarci. Il direttore Lovisa è stato fondamentale per impedire che nel gruppo si potessero creare alibi».

Dopo Adorante e Floriani Mussolini, altri talenti: Cacciamani e Pierobon su tutti.

«Io penso che i giovani si possano esprimere in un contesto positivo. C’è necessità di un gruppo sano e unito. Lo zoccolo duro della scorsa stagione ha dato una grande mano. Abbiamo potuto prendere giovani di talento, ma solo questo non basta. Serve infondere fiducia».

A cosa può ambire il club con la nuova proprietà dopo l’addio di Langella e il passaggio a Solmate specializzata in cripto valute?

«Alla salvezza. Bisogna arrivare velocemente ai 46 punti. Questo torneo è pieno di difficoltà. Meglio non farsi illusioni».

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