Kjaer svela: «Nel 2008 potevo andare all’Inter, poi ecco cosa è successo. Derby? Mi aspetto questo» | OneFootball

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·15 novembre 2025

Kjaer svela: «Nel 2008 potevo andare all’Inter, poi ecco cosa è successo. Derby? Mi aspetto questo»

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Le parole di Simon Kjaer, ex difensore danese del Milan, in vista del derby di Serie A contro l’Inter. Tutti i dettagli in merito

Simon Kjaer ha parlato a La Gazzetta dello Sport in vista del derby di Serie A tra Inter e Milan.

SCUDETTO 2022 – «Nel 2022, quando un compagno parcheggiava a Milanello, gli leggevo in faccia la gioia di esserci. La gara con la Lazio diede la spinta decisiva. Ibra creava tensione, in positivo e in negativo. Voleva solo vincere. Pioli è stato molto bravo a capire i momenti e noi a gestire il casino che Ibra creava. A volte dovevi mettergli una mano sulla spalla e dirgli “calma, respira”. Zlatan, però, mi ha insegnato tantissimo».


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COSA E’ CAMBIATO DOPO – «Per me ci sono stati troppi cambi. A tutti i livelli. Non dico di più perché dovrei parlare di cose che so dai miei amici, e sono questioni riservate. Certo, sono stato male come tutti i tifosi e ora sto molto meglio».

L’INTER TI VOLEVA NEL 2008 – «Sì, l’Inter era interessata a prendermi e il Real mandò un’offerta al Midtjylland. Poi mi prese il Palermo».

FAVORITA DERBY – «L’Inter gioca in casa, vero? Allora dico 60-40 per l’Inter. In campo c’è equilibrio».

ERIKSEN – «Se Christian se ne fosse andato, non avrei più giocato. Ho capito che il calcio è il calcio, la vita è la vita. Il calcio è lavoro e passione, la vita è un’altra cosa. No, non ci ripenso, ma qualche giorno fa mi è successa una cosa. Durante una partita di mio figlio, un ragazzo si è fratturato il polso e l’ambulanza è entrata in campo. Mi sono sentito strano. Però, finché Christian starà bene, io starò bene. Mi hanno spiegato che, in un trauma, alcune cose le ricordi, altre no. Su quel campo eravamo in 40 e tutti insieme abbiamo ricordato quelle ore. Io ora non so quali ricordi siano miei e quali no. I compagni mi hanno detto che se non fossimo stati abbracciati, alcuni sarebbero corsi via. Qualcuno guardava, altri no».

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