La Ferrari pronta per il motore elettrico. Il CEO Vigna: «È una bella evoluzione» | OneFootball

La Ferrari pronta per il motore elettrico. Il CEO Vigna: «È una bella evoluzione» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·14 aprile 2025

La Ferrari pronta per il motore elettrico. Il CEO Vigna: «È una bella evoluzione»

Immagine dell'articolo:La Ferrari pronta per il motore elettrico. Il CEO Vigna: «È una bella evoluzione»

Ferrari ha chiuso il 2024 con un utile netto di 1,526 miliardi di euro (+21% rispetto al 2023), i ricavi pari a 6,677 miliardi (+12%) e le previsioni parlano di superare quota 7 miliardi nel 2025. Merito di questi risultati va anche al CEO, Benedetto Vigna. «Tutto si ottiene grazie alle persone. A chi c’era prima e chi ci lavora oggi, ai partner, ai clienti. Ma i primi a dare velocità siamo noi. Se hai persone motivate, ti anticipano e fanno innovazione. Quindi devi essere esigente ma anche riconoscere quello che hanno fatto», ha dichiarato all’edizione odierna de L’Economia-Corriere della Sera.

L’amministratore del Cavallino dal 2021 ha analizzato il momento economico mondiale, senza dimenticare i dazi imposti dall’amministrazione di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti: «Se cambiano le condizioni di contorno, gestirle è dovere di un manager. Abbiamo avuto la crisi dei chip, la guerra in Ucraina, le tensioni in Medio Oriente dove in Israele si trova un nostro fornitore importante. Non è mai semplice ma abbiamo saputo gestirla».


OneFootball Video


Dal suo approdo in Ferrari, Vigna sottolinea come ha portato a Maranello tre cose importanti: «La prima è un rapporto più diretto con tutti. Starò nel mio ufficio per l’1% del tempo. La seconda è un approccio più sicuro con l’innovazione. Fin dall’inizio ho fatto sempre cose nuove e mai il déjà vu. Anche se in carriera ho sbattuto il muso enne volte, un leader di mercato resta tale solo se mantiene vivo il coraggio di osare. La terza è una visione imprenditoriale che mette insieme la dimensione tecnica e di business. Quando è stato annunciato il mio arrivo in Ferrari, c’era chi mi vedeva come uno che vive nelle nuvole. La dimensione del business che gestivo in ST era simile a quella in Ferrari».

Guardando al prossimo futuro, a breve verrà lanciata la prima delle sei nuove vetture previste per il 2025. Ma la grande attesa è per il lancio del 9 ottobre della prima Ferrari elettrica. «È una bella evoluzione e una delle ragioni per cui sono venuto a Maranello. E qui aiuta la mia esperienza con l’innovazione. Continueremo a fare macchine termiche e ibride. Mi piace parlare di addizione della piattaforma elettrica non di una transizione. È impossibile pensare di fare tout court la transizione da un’infrastruttura che si basa così tanto sulla benzina».

«Ogni Ferrari deve tener conto di design, performance e brividi di guida. In un’azienda del lusso come questa bisogna fare innovazione guidati dall’emozione. E il modello elettrico seguirà una strada tipica di Ferrari e farà quello che serve per andare a destinazione. Alcuni tra i clienti attuali non ne vorranno sapere all’inizio. Altri saranno interessati. E altri che si rivolgeranno a noi solo perché abbiamo l’elettrica», ha aggiunto Vigna.

Sulla politica dei prezzi, che vede l’auto elettrica costare di più rispetto a quelle con motore termico: «In genere si segue lo schema costo-prezzo-valore-emozione. Noi iniziamo dalla fine, l’emozione, e quindi il prezzo si sposta in base al valore emozionale. Nel lusso vale molto».

Sui mercati da sfruttare, visto che la domanda in Ferrari supera l’offerta: «Dipende dalle situazioni contingenti. In passato, con la ripartenza dopo il lockdown cinese per Covid e lo sciopero al porto di New York, abbiamo spedito molto in Cina. Quando gli Houthi hanno reso pericoloso passare nel Mar Rosso, più in Europa e America. Inoltre, ci sono le personalizzazioni: più ne vuoi più aspetti, ma comunque pesano per il 20% del fatturato relativo alle auto. Come richieste ne abbiamo di ogni tipo. Una volta ci è stato chiesto un volante di vetro. Impossibile, troppo pericoloso».

Infine, non poteva mancare una battuta su questo inizio complicato di Mondiale di Formula 1 da parte delle Ferrari: «Non siamo dove vorremmo ma il potenziale per fare bene c’è. Fred Vasseur e la Scuderia stanno lavorando assiduamente per tornare competitivi». Intanto, ex ingegneri Ferrari brillano con altri team. Andrea Stella ha portato la McLaren in testa alla classifica mentre l’Audi ha scelto Mattia Binotto per guidarli in F1: «Se le persone vanno altrove e fanno bene, significa che hanno trovato il posto dove possono dare il meglio».

Visualizza l' imprint del creator

Menzionato in questo articolo