🤯 La Juve Stabia blocca Pagliuca, Brescia fallito, Inzaghi-Pisa non è finita? Le news del venerdì di Serie B | OneFootball

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·6 giugno 2025

🤯 La Juve Stabia blocca Pagliuca, Brescia fallito, Inzaghi-Pisa non è finita? Le news del venerdì di Serie B

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La Serie B è, numeri e spettacolo alla mano, probabilmente il campionato più difficile e complesso d’Europa. Ormai da anni la cadetteria vede le squadre partecipanti darsi battaglia sino alla fine con le diverse classifiche che tendono ad essere incerte sino alla chiusura. Oltre ai fatti di campo, però, la Serie B si contraddistingue anche per quelli che accadono al di fuori del rettangolo verde. Aneddoti, polemiche, statistiche, dichiarazioni e tutto ciò che un campionato così ricco può offrire. Di seguito, dunque, le news di Serie B più rilevanti di giornata.

Serie B, le news di giornata

La Juve Stabia blocca Pagliuca

Sono giorni a dir poco febbrili per il futuro di Guido Pagliuca, individuato come noto dall’Empoli quale candidato forte per la panchina toscana, dopo l’amara retrocessione fra in cadetti, per il post-Roberto D’Aversa.


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Come riportato da Nicola Binda sull’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, nel contratto del trainer di Cecina con la Juve Stabia è presente una clausola del valore di 700.000 euro valida, però, soltanto per la Serie A: ad ogni modo, il presidente Andrea Langella non avrebbe alcuna intenzione di liberare l’allenatore senza un indennizzo o una contropartita tecnica a favore delle Vespe.

Nel frattempo, lo stesso numero uno gialloblù avrebbe disertato a sorpresa l’incontro con il tecnico e i suoi nuovi manager che avrebbe dovuto portare alla possibile definizione dell’operazione nella giornata di ieri. La palla passa ora al club della famiglia Corsi: Fabio Caserta e Luca D’Angelo le alternative, ma entrambi non sono disposti ad aspettare ancora così a lungo…

Brescia fallito

È senza ombra di dubbio l’epilogo più incomprensibile e atroce, quello che è toccato in queste ore al Brescia Calcio.

Già purtroppo finito nelle ultime settimane sotto i radar della cronaca sportiva per via della penalizzazione da 8 punti complessivi (-4 per l’attuale stagione sportiva, ulteriore -4 in teoria per quella successiva) dovuta alle note inadempienze amministrative dettate dal pagamento delle scadenze Irpef e INPS di febbraio e aprile mediante il ricorso a crediti d’imposta poi rivelatisi inesistenti, per le Rondinelle il destino si è rivelato ufficialmente ancora più crudele nel pomeriggio odierno: rischio fallimento quantomai concreto e probabile ripartenza dall’Eccellenza a causa del mancato pagamento entro le 15 di stipendi, contributi INPS e prima rata all’Agenzia delle entrate.

I fatti

Il patron Massimo Cellino non ha infatti provveduto al pagamento delle inderogabili scadenze fra stipendi, contributi e prima rata di debito col Fisco, propedeutico tra le altre cose anche alla fideiussione da dover presentare entro il prossimo 24 giugno per supportare l’iscrizione al prossimo campionato, per un totale di circa 3 milioni di euro.

Ricordiamo come agli stessi lombardi, Sampdoria, Salernitana, e Frosinone fosse stata concessa una proroga per la regolarizzazione della relativa documentazione per l’iscrizione 2025-2026, proprio in virtù del complesso tritacarne giudiziario nel quale le medesime società si erano ritrovate coinvolte dopo i suddetti fatti contestati alla Leonessa e che avevano clamorosamente riscritto la classifica dell’ultima Serie B.

Ora, però, il crac venutosi a creare ha assunto contorni ancor più grotteschi: niente soldi sul piatto per le più impellenti scadenze – né da parte dell’imprenditore sardo, né dalla cordata statunitense (guidata dall’ex dg Francesco Marroccu e Daniele Scuola) apparentemente interessata a rilevare la società – e niente invio quindi pure dei relativi bonifici entro il perentorio termine delle ore 15:00.

Nel frattempo la sindaca, Laura Castelletti, convocherà nelle prossime ore un tavolo tecnico che dovrebbe accogliere Giuseppe Pasini, Lodovico Camozzi e Sandro Musso, numeri uno di FeralpiSalò, Lumezzane e Ospitaletto, tutti club della provincia bresciana militanti nella prossima Serie C: l’idea è quella di valutare la possibilità di creare un nuovo soggetto giuridico, ripartendo dal vecchio marchio Brescia Calcio 1911, mediante una sorta di fusione degli stessi che eviterebbe alle Rondinelle lo sprofondo più totale.

Uno scenario decisamente complesso, ma anche un’ultima spiaggia che le istituzioni cittadine vorrebbero tentare di intraprendere.

114 anni di gloriosa storia indissolubilmente macchiati nel giro di pochi mesi

Il Brescia è purtroppo solo l’ennesima gloriosa società italiana costretta negli ultimi anni a ripartire dal dilettantismo per via di gravi vicissitudini che con il rettangolo verde avrebbero purtroppo ben poco a che fare: senza andare troppo indietro nel tempo, si era infatti già assistito al triste declino di innumerevoli club dalla grande tradizione sportiva del calibro di Parma, Bari, Palermo e Reggina.

Le Rondinelle non avevano mai giocato prima dal dopoguerra in campionati non professionistici, orbitando praticamente per l’intera propria storia fra i due massimi livelli del calcio tricolore: i lombardi, al pari degli acerrimi rivali dell’Atalanta, sono infatti la società con il maggior numero di promozioni dalla cadetteria alla Serie A (12).

Quindicesimi in graduatoria per tradizione sportiva secondo i criteri della FIGC, i lombardi vantano il record di partecipazioni totali e consecutive in Serie B, oltre che ben 23 tornei di massima serie. Il miglior piazzamento nell’élite del calcio italiano è invece rappresentato dal clamoroso ottavo posto della stagione 2000-2001.

Da Baggio a Guardiola, da Pirlo a Toni fino a… Mazzone: quante leggende nella storia del Brescia!

Brescia, e il Brescia, nel corso degli indimenticabili decenni che ne hanno scandito la propria gloriosa storia hanno anche avuto modo di accogliere tra le proprie file delle autentiche leggende dello sport più bello del mondo, le quali verranno comunque sempre indissolubilmente associate pure alle Rondinelle.

Il più importante non può che essere Roberto Baggio il quale, con indosso la casacca lombarda, pose fine alla sua straordinaria carriera da calciatore nel 2004 contro il Milan, nell’iconico abbraccio di Paolo Maldini e della doverosa standing ovation di San Siro.

Fu anche e soprattutto la presenza del Divin Codino a spingere in Lombardia Pep Guardiola nel 2001: appena una trentina di presenze in due differenti parentesi per colui il quale sarebbe poi diventato uno dei tecnici più vincenti di sempre, ma un binomio che rimarrà comunque per sempre impresso nella mente e nei cuori non solo dei tifosi bresciani, ma anche di tutti i veri calciofili del Belpaese.

E che dire di Andrea Pirlo? Bresciano doc e cresciuto anche nelle giovanili delle Rondinelle, il Maestro fu lanciato dall’indimenticato Carlo Mazzone, il quale lo arretrò (mai decisione fu più azzeccata…) da trequartista a play.

Sempre a Mazzone e al Brescia è poi legato uno dei frame più iconici della storia del calcio italiano: la corsa sfrenata di Sor Carletto sotto il settore ospiti del “Rigamonti”, occupato dai tifosi dell’Atalanta, dopo il leggendario pareggio contro la Dea nel 2001, anticipata poco prima da quel profetico “Se famo er 3-3 vengo sotto la Curva!”. POESIA!

E poi Luca Toni, acquisto più costoso della storia del club nel 2001, Gheorghe Hagi e un altro Campione del Mondo, questa volta nel 1982, del calibro di Spillo Altobelli. Fino ad arrivare, in tempi più recenti, all’Airone Caracciolo e ad Alino Diamanti.

L’ennesima, bruttissima pagina del calcio italiano è stata purtroppo scritta, ma ciò non potrà mai far venir meno il ruolo di primissimo piano che la Brescia calcistica ha ricoperto, ricopre e ricoprirà sempre negli almanacchi del pallone italiano.

Inzaghi-Pisa non è finita?

Nonostante la ritrovata promozione in Serie A fatica a spegnersi il fuoco in casa Pisa, vista la complicata situazione in panchina. Da giorni aleggia l’accostamento di Pippo Inzaghi alla panchina del Palermo, tanto da spingere il presidente nerazzurro Giuseppe Corrado a chiarire la situazione in occasione dell’evento Welcome Back in Serie A, parole raccolte da calciopisa.it.

Ecco le sue parole:Inzaghi, penso che lo sappiano tutti, aveva fatto con noi una scommessa che poi è stata vinta. Ambiva da tre anni arrivare al Pisa e c’è arrivato, insieme abbiamo costruito e finalizzato qualcosa che era costruito bene. Ha un contratto di altri due anni e pensavamo di aprire un progetto che pensavamo sarebbe durato anche per la Serie A. Non si è ufficialmente manifestato il caso in cui l’allenatore non si senta pronto per la Serie A o sia lusingato da altre offerte. Se ci dirà che c’è qualcosa di diverso, andremo su strade diverse“.

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