Calcio e Finanza
·20 novembre 2025
La procura FIGC chiude l’indagine sull’AIA: il presidente Zappi verso il deferimento

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·20 novembre 2025

Un inizio di stagione complicato per il mondo arbitrale in campo che si sta confermando anche fuori dal rettangolo di gioco. Un caso molto delicato coinvolge, insieme alla giustizia sportiva, il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Antonio Zappi.
Infatti, la Procura FIGC ha appena chiuso le indagini sul presidente dell’AIA per presunte pressioni legate al cambio ai vertici degli organi tecnici di Serie C e Serie D: Maurizio Ciampi e Alberto Pizzi erano stati sostituiti da Daniele Orsato e Stefano Braschi. La notizia arriva a un mese dalla posizione ufficialmente espressa dall’AIA contro la proposta di scissione arbitrale della CAN A e la costituzione di un organismo autonomo sul modello inglese.
L’indagine è stata avviata a seguito di una segnalazione giunta agli uffici federali da parte di un associato AIA, che riferiva di pressioni esercitate dal presidente e dal Comitato nazionale su alcuni organi tecnici per sollecitarne le dimissioni. La segnalazione – a quanto trapela da fonti arbitrali – sarebbe però successivamente risultata priva di fondamento, mentre lo stesso firmatario avrebbe presentato una querela alla Procura della Repubblica sostenendo l’uso improprio dei propri dati personali e di non aver mai firmato alcun esposto. La Procura Federale ha deciso di procedere comunque arrivando alla chiusura delle indagini che manifesta l’intenzione del deferimento. Il presidente Zappi ha ora 15 giorni di tempo per motivare la sua difesa.
L’Associazione arbitrale ha sempre motivato la decisione dell’avvicendamento, avvenuto cinque mesi fa, con l’esigenza di un aggiornamento dell’assetto tecnico, ritenuto necessario alla luce dei risultati delle ultime stagioni e rientrante nelle prerogative di autonomia tecnica dell’organo arbitrale. Orsato e Braschi, scelti per sostituire Ciampi e Pizzi, sono figure di primo piano del settore arbitrale. Quanto a Zappi, è stato eletto da quasi mille grandi elettori lo scorso dicembre con il 73% dei consensi con un chiaro mandato per l’avvio di un percorso interno di riorganizzazione tecnica e strutturale.









































