🚪 La sliding door di Paolo Bianco: il caso Birindelli-Cissè ha stravolto il destino della sua avventura a Monza? | OneFootball

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·20 ottobre 2025

🚪 La sliding door di Paolo Bianco: il caso Birindelli-Cissè ha stravolto il destino della sua avventura a Monza?

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Destino. Destino è una parola che sentiamo e sentiremo pronunciare frequentemente nel corso della nostra vita. “Se è andata così, significa che era destino”: questa è la più classica delle frasi che allude al mitologico per tentare di spiegare un qualcosa di casuale e apparentemente incomprensibile. Ma cos’è il destino nel concreto? In molti sostengono che ce lo creiamo noi stessi con le nostre azioni, e che dare la colpa ad esso per un mancato traguardo o una sciagura sia solo una scusa da deboli.


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Peter Howitt non la pensa affatto così, e ha concepito Sliding doors per cercare di dimostrarlo. La pellicola è un autentico spartiacque e ha posto i riflettori su una domanda esistenziale: il compimento o meno di una banale azione può davvero stravolgere la vita di una persona? Per chi se lo fosse perso, il film racconta in parallelo la duplice storia di Helen, una giovane donna, che prende binari completamente opposti in base al semplice fatto di essere salita o meno sulla metropolitana. Un’azione banalissima, compiuta migliaia di volte, che però ha avuto un effetto domino devastante sulla sua esistenza.

Chissà se Paolo Bianco avrà mai visto Sliding doors, o da che parte si schiera nella diatriba sulla concezione del destino. Ma soprattutto, chissà se il tecnico biancorosso è consapevole che sabato 4 ottobre, alle ore 15:32, ha attraversato in pieno una sliding door che potrebbe aver cambiato totalmente la sua avventura al Monza.

LA “SLIDING DOOR” DI MONZA CATANZARO

Monza, U-Power Stadium. Siamo al minuto 32 della sfida tra Monza e Catanzaro, e i giallorossi stanno conducendo con il risultato di 0-1 grazie all’ennesima gemma confezionata dal gioiellino Alphadjo Cissè. Il ragazzo ha un carattere esuberante e sta facendo letteralmente ammattire la retroguardia lombarda, compreso Samuele Birindelli. L’esterno figlio d’arte, frustrato dalla situazione e da qualche parola di troppo riferitagli dal classe 2006, compie un gesto molto ingenuo e lo colpisce sulla nuca, a palla lontana. Il povero Cissè sente il colpo e stramazza a terra.

Ecco, questo è il preciso istante in cui il tempo si è bloccato e ha posto inconsapevolmente Bianco, che seguiva la partita in tribuna ignaro di tutto, di fronte ad un bivio immaginario totalmente dipendente da scelte altrui.

BIRINDELLI, DA POTENZIALE BOIA A SALVAVITA

Il Monza, prima del match contro il Catanzaro, non è che navigasse in acque tranquillissime: gli otto punti conquistati in sei partite avevano posto il mister ex Frosinone nella scomoda situazione di rischiare seriamente l’esonero in caso di sconfitta nel confronto con i calabresi. Come se non bastasse, l’aria di incertezza si è ulteriormente appesantita da trenta minuti anonimi e dalle rete subita dopo appena cinque giri di orologio. L’espulsione di Birindelli per condotta violenta sarebbe stata la pietra tombale sia sulla partita che sull’avventura lombarda di Bianco: raddrizzare la situazione in inferiorità numerica, sotto nel punteggio e con una condizione psicologica precaria era un’utopia non verificabile. Al termine delle ostilità ci sarebbe stato il silenzio stampa e la comunicazione dell’interruzione del rapporto sarebbe arrivata solo pochi giorni dopo, avallata dalla nuova proprietà che, notoriamente, era già incline da qualche tempo alla nomina di un nuovo allenatore.

Fortunatamente per Bianco è venuto in soccorso l’ennesimo pasticcio arbitrale: il VAR Gualtieri comunica male con il direttore di gara Perri e non lo richiama per l’OFR, confermando la decisione di campo di ammonire entrambi i giocatori per comportamento antisportivo. Questo episodio inatteso cambia completamente le carte in tavola: il Monza ribalta la gara grazie (guarda caso) ad un gol e un assist proprio di Birindelli, Bianco è confermato e si presenta in conferenza stampa con un sorriso a trentadue denti stampato sul viso, diretta conseguenza di un entusiasmo quasi contagioso per il futuro, ma anche di sollievo per lo scampato pericolo.

IL FUTURO È TUTTO DA SCRIVERE

Passare indenne una sliding door simile non è cosa semplice, ma Bianco non deve commettere l’errore di sedersi troppo sugli allori: il destino sarà anche casuale, ma scientificamente non aiuta chi si affida troppo a lui.

Il Monza ha l’obiettivo ben preciso di tentare l’immediata risalita in Serie A, ma per renderlo realtà bisognerà cominciare a pedalare e a calarsi veramente nella categoria. L’effetto molla potrebbe dare una grossa mano, come si è visto a Frosinone, ma una volta svanita l’adrenalina del riscatto serviranno basi solide per non crollare nuovamente al punto di partenza.

La strada sarà tortuosa e lunga almeno altre 30 giornate, ma se porterà al traguardo ci si potrà guardare serenamente alle spalle e quasi “ringraziare” lo scossone di sabato 4 ottobre. Perché, alla fine, se sarà stato destino o meno avrà poca importanza.

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