Calcio e Finanza
·2 ottobre 2025
L'attacco di Tebas: «Il Manchester City imbroglia da 15 anni»

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·2 ottobre 2025
All’indomani di Barcellona-PSG il presidente della Liga, Javier Tebas va all’attacco dei club, come quello parigino e del Manchester City, che nei rispettivi paesi non devono rispettare regole economico-finanziarie severe come quelle in vigore nel massimo campionato spagnolo.
«Il calcio è globale e in quelle competizioni europee bisogna confrontarsi con club che hanno un altro sistema. O non hanno controllo economico, o è diverso dal nostro – ha dichiarato Tebas durante un evento organizzato dal quotidiano spagnolo Expansion –. In Inghilterra sono già preoccupati per il livello di indebitamento del calcio inglese. È una competizione che costantemente genera perdite. Puoi essere in perdita per massimo tre anni, ma non per 10 come il Manchester City, che perde soldi e imbroglia da quando esiste con i nuovi proprietari. O come faceva il PSG, che ha avuto perdite di 200 milioni di euro per sette anni consecutivi. Ma competiamo, e i risultati sono lì: alla Premier portiamo 30 titoli europei di vantaggio in questo secolo».
Sulle differenze competitive con Premier e Bundesliga: «Siamo a un buon momento ma abbiamo carenze importanti. Bisogna correggerle per incassare di più ed essere competitivi. Il problema è il matchday e il ticketing. Abbiamo un deficit di circa 600 milioni di euro ogni stagione rispetto a Premier League e Bundesliga. La maggiore differenza riguarda i palchi VIP e le esperienze speciali: gli stadi spagnoli hanno il 4,3% di palchi VIP, quelli della Bundesliga il 9%, quelli della Premier l’11,5%. Dobbiamo correggere questo e uno dei motivi dei fondi CVC è proprio questo: produrrà molti più ricavi per acquistare giocatori. Dobbiamo aspettare che gli stadi vengano costruiti, ma la soluzione arriverà, calcolo, entro quattro anni».
Le regole economico-finanziarie in vigore hanno portato a un lento ma costante risanamento dei conti dei club calcistici spagnolo: «Ci sono più di 200 articoli: siamo un settore che cerca sempre la scorciatoia per aggirare le regole, ma per questo abbiamo norme approvate dai club, attenzione. In realtà il controllo economico è semplice: che entrate ho, che spese ho e che debiti devo ammortizzare. Televisione, matchday, commerciale… abbiamo quattro fonti di entrata. Siamo l’unico settore in cui nessun club è stato liquidato. Dovere 700 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate era un po’ vergognoso, no?».
«Quando è iniziata la vendita centralizzata dei diritti televisivi, fu introdotto un Fair Play finanziario transitorio – ha concluso il numero uno della Liga –. Siamo riusciti a incassare 500 milioni in più in un anno e questo ci ha permesso di avviare il piano di ristrutturazione del debito e allo stesso tempo il Fair Play. Perché, se non ci fosse stato, quei 500 milioni sarebbero finiti ai giocatori, alle Ferrari, alle Porsche, agli yacht e non all’ammortamento del debito pubblico».