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·9 aprile 2025

Leòn, il trust non è bastato: così la FIFA lo ha escluso dal Mondiale per Club

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La FIFA ha pubblicato un documento ufficiale dal quale emergono le motivazioni che hanno portato all’esclusione del Club Leòn dalla prima edizione del Mondiale per Club a 32 squadre. Esclusione che è legata alle violazioni delle norme sulle multiproprietà previste dal torneo, dal momento in cui sia la squadra di Leòn, sia il Pachuca, sono controllati dal medesimo gruppo.

Un aspetto interessante della vicenda (che la FIFA dovrà risolvere con la scelta del 32° club partecipante) riguarda il tentativo da parte del Leòn di “salvarsi” in calcio d’angolo creando un trust al quale destinare le azioni della società dal 1° marzo 2025 al 31 luglio dello stesso anno, in modo da rendere la società “indipendente” rispetto all’azionista di controllo.


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Una mossa che fu richiesta anche al Girona per consentire al club spagnolo di disputare l’edizione 2024/25 della UEFA Champions League, essendo la società catalana parte del City Football Group (la holding che controlla anche il Manchester City). «In base ai termini del Trust, tutti i diritti e le funzioni del Consiglio di Amministrazione sono stati sospesi fino alla conclusione della Coppa del Mondo per Club FIFA (FCWC), con i membri esistenti del consiglio sostituiti da un nuovo Consiglio di Amministrazione», ha sottolineato la FIFA nel documento recante la decisione di escludere il Leòn.

Il Leòn ha «confermato più volte durante l’udienza che la proprietà delle azioni non è cambiata e che il Trust è temporaneo, valido solo fino alla conclusione della FCWC. A tale proposito», il club ha specificato «che la UEFA ha recentemente accettato la creazione di Trust per consentire la partecipazione dei club alle competizioni europee, pur rispettando i regolamenti UEFA sulla multiproprietà di club».

Sempre il Leòn crede che, trasferendo le azioni del club «in un Trust, le preoccupazioni della FIFA riguardo all’integrità della competizione siano state adeguatamente affrontate, e che dunque la FIFA dovrebbe considerare i club conformi all’Articolo 10 del Regolamento. L’intento del Trust, come esposto durante l’udienza, è quello di eliminare ogni conflitto di interesse derivante da soggetti con diritti amministrativi o decisionali in entrambi i club. Il Trust esclude gli azionisti da qualsiasi ruolo amministrativo nel León durante la sua durata. Inoltre, i diritti del Consiglio di Amministrazione sono stati revocati, e i membri sono stati sostituiti da persone ritenute “indipendenti”. Il Trust è destinato a scadere il 31 luglio 2025 o al termine della» competizione.

In via preliminare, secondo la FIFA, il comportamento messo in atto da Leòn e Pachuca su questo fronte «da un lato lamentando ambiguità, dall’altro predisponendo una struttura giuridica complessa per eludere le regole, solleva seri dubbi e, in una certa misura, suggerisce una mancanza di buona fede da parte dei club nel contesto del procedimento».

Passando al merito della questione, per la FIFA «il paragone con l’approccio UEFA in merito alla creazione di Trust per rispettare i loro regolamenti sulla multiproprietà non è pertinente. Si ricorda che la UEFA è un’organizzazione sportiva separata che gestisce competizioni proprie, soggette a un diverso quadro giuridico e a circostanze specifiche diverse da quelle della FIFA. In particolare, il riferimento all’accettazione dei Trust da parte della UEFA riguarda una decisione interna, fondata su regolamenti, norme e standard di integrità propri. Il modo in cui una confederazione calcistica regola l’ammissione alle sue competizioni non ha alcuna rilevanza nel contesto giuridico FIFA. Le regole, normative o prassi UEFA non possono in nessun caso essere considerate rilevanti per il presente procedimento».

Nonostante la volontà dei due club di proporre una soluzione per conformarsi al regolamento sulla multiproprietà, la Federcalcio mondiale ha spiegato che la proposta non soddisfa i requisiti dell’Articolo 10 per i seguenti motivi:

  • Un “blind trust” richiede che il fiduciario sia totalmente indipendente e non affiliato a nessuna delle parti interessate, e che abbia piena discrezionalità nella gestione dei beni. Tuttavia, il Trust in questione non soddisfa tali criteri
  • l’Articolo 10 richiede chiaramente che i club soddisfino i criteri “al momento della presentazione dell’Accordo di Partecipazione”. In questo caso, il Trust è stato creato solo dopo che le parti avevano presentato i rispettivi accordi di partecipazione
  • garantire l’integrità della competizione non richiede solo l’assenza di danno effettivo, ma anche la percezione pubblica di potenziali conflitti.

A tal proposito, è stato osservato che il Trust è temporaneo. Le modifiche organizzative attuate dal León sono valide solo fino alla fine del Mondiale per Club. L’argomento secondo cui la semplice temporaneità della modifica garantisca l’integrità non è accettabile. Al contrario, la temporaneità accentua i dubbi sull’effettiva separazione tra i due club.

Questo perché «lo spirito della norma è quello di evitare che i club partecipino al torneo all’interno di un sistema di multiproprietà, e non di offrire un escamotage temporaneo». In conclusione, si ritiene che questa soluzione dell’ultimo minuto, «introdotta solo durante l’udienza nonostante fosse già in atto da settimane, non solo sia intempestiva e in violazione delle norme, ma anche opaca. Inoltre, non garantisce che nessun individuo sia coinvolto, direttamente o indirettamente, in entrambi i club né che detenga influenza decisiva».

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