Milannews24
·10 settembre 2025
Loftus-Cheek Milan, Gotti non ha dubbi: «Va solo coccolato, è un giocatore straordinario. Vi spiego come fargli tirare fuori il meglio»

In partnership with
Yahoo sportsMilannews24
·10 settembre 2025
Il Milan, dopo una stagione di cambiamenti epocali che hanno visto l’arrivo di un nuovo direttore sportivo, Igli Tare, e il ritorno sulla panchina di Massimiliano Allegri, si prepara a una nuova sfida, puntando su giocatori che possano incarnare la filosofia del nuovo corso. Tra questi, Ruben Loftus-Cheek spicca come una delle scommesse più intriganti. A fare il punto sulla situazione del centrocampista inglese è un suo vecchio conoscente, Luca Gotti, ex vice di Maurizio Sarri al Chelsea, in un’intervista esclusiva a Gazzetta.it. Le sue parole, dense di aspettativa e conoscenza profonda, tratteggiano un ritratto di un calciatore tanto talentuoso quanto sensibile.
Gotti non ha dubbi: il 2025 potrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione per Loftus-Cheek. “Penso che possa essere il suo anno. Il Milan è in crescita e Ruben con la squadra. Si è anche ripreso la nazionale dopo un bel precampionato. È partito bene, se stavolta la continuità lo assiste… vedrete il vero Loftus-Cheek.” Un messaggio di ottimismo che si estende all’ambiente rossonero, invitato a supportare il giocatore con calore e pazienza. “All’ambiente rossonero dico solo di dargli fiducia e coccolarlo, lui ricambierà con prestazioni super“. Questa fiducia è il vero motore che, secondo l’allenatore, può sbloccare il potenziale inespresso del calciatore.
Parlando di tattica, Gotti ha le idee chiare su come e dove schierare il centrocampista: “Credo sia un giocatore che vada lasciato libero di esprimersi. Ha grandi strappi ed è esplosivo, ma bisogna cercare di non ingabbiarlo eccessivamente.” Il ricordo torna alla sua esperienza londinese, sotto la guida di Sarri: “Al Chelsea, per esempio, Sarri curava tanto la fase difensiva ma le mezzali, nel suo 4-3-3, avevano abbastanza libertà di buttarsi negli spazi e puntare la porta. E direi che i risultati si sono visti eccome…” Questa impostazione, che valorizzava l’esplosività e la propensione offensiva del giocatore, si era rivelata vincente.
La domanda sorge spontanea: perché quel Loftus-Cheek visto al Chelsea non si è più rivisto con costanza? Gotti offre una spiegazione che unisce aspetti psicologici e fisici. “Si riconduce un po’ tutto al discorso di prima, secondo me. Stiamo parlando di un ragazzo sensibile, quasi inconsapevole di quanta qualità abbia. Ci vuole pazienza, fiducia, a volte tatto. E poi non si possono non considerare gli infortuni. Gli è sempre mancata quella continuità che gli avrebbe consentito di fare il salto.” Una fragilità psicofisica che ha finora frenato un talento cristallino.
È proprio su questi aspetti che l’esperienza di Massimiliano Allegri e del direttore sportivo Igli Tare sarà cruciale. Il tecnico livornese, noto per la sua capacità di gestire e valorizzare i talenti con un approccio pragmatico e non dogmatico, potrebbe essere la figura perfetta per dare a Loftus-Cheek la libertà e la sicurezza di cui ha bisogno. Allo stesso modo, il lavoro di Tare sul fronte della gestione e della tutela del giocatore, con l’obiettivo di preservarlo e metterlo nelle migliori condizioni, sarà fondamentale per assicurare quella continuità che è sempre mancata. Se il Milan saprà coccolare il suo “gigante buono”, come suggerito da Gotti, i frutti potrebbero essere inaspettati e super.