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·8 ottobre 2025
Lotta scudetto, il centrocampo decide tutto: confronto tra Napoli, Inter, Milan, Juve e Roma

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·8 ottobre 2025
Analisi tattica: chi ha il motore più completo per arrivare al tricolore
Nel calcio moderno la supremazia a centrocampo è la chiave per vincere. In Serie A 2025-26, dove tattica e fisicità si intrecciano più che mai, il vero equilibrio passa dalla mediana. Da Antonio Conte a Gian Piero Gasperini, da Massimiliano Allegri a Igor Tudor, ogni tecnico sa che il controllo del centrocampo è ciò che separa una squadra da scudetto da una semplice pretendente.
Ecco l’analisi completa e il confronto dei centrocampi delle prime cinque big del campionato — Napoli, Inter, Milan, Juventus e Roma — per capire chi ha il motore più potente nella corsa al titolo.
Il Napoli di Antonio Conte dispone probabilmente del centrocampo più completo della Serie A. Per valorizzare tutti i suoi fuoriclasse — De Bruyne, McTominay, Anguissa e Lobotka — il tecnico salentino ha ideato un 4-1-4-1 fluido, che consente al pallone di muoversi in modo rapido e costante tra le linee.
I numeri parlano chiaro:
Primo posto per possesso medio e passaggi completati,
Migliore percentuale di precisione nei passaggi in Italia.
Unico punto debole: la posizione ibrida di McTominay, costretto a partire più largo per far spazio al belga. Conte dovrà trovare un equilibrio che non penalizzi la sua efficacia offensiva. Ma, per intensità e qualità, il Napoli resta la squadra da battere.
La Roma di Gasperini non ha i grandi nomi delle rivali, ma compensa con organizzazione e spirito collettivo. Il tecnico ha costruito il cuore della squadra su Manu Koné e Bryan Cristante: il primo è l’uomo ovunque, il secondo il garante dell’equilibrio.
Un centrocampo più “operaio” che fantasioso, in pieno stile Gasperini. I dati confermano:
4ª per passaggi tentati,
10ª per percentuale di precisione (80,6%).
La Roma si affida alla forza fisica e alla disciplina tattica, ma la mancanza di qualità tecnica potrebbe pesare nella lotta al vertice.
Il Milan è la squadra che ha cambiato di più rispetto alla scorsa stagione. L’arrivo di Luka Modric e Adrien Rabiot ha completamente trasformato la mediana e l’intero assetto tattico.
Con loro, Allegri ha trovato stabilità e fluidità: il Milan è ora primo per percentuale di passaggi riusciti, segno di un gioco pulito e ordinato. Il terzo ingranaggio del motore è Youssouf Fofana, generoso e dinamico.
Alle loro spalle, alternative di livello: Ricci, Jashari e Loftus-Cheek, una profondità rara per una squadra che gioca una sola competizione a settimana. Un centrocampo esperto, bilanciato e maturo: marchio da scudetto.
Il centrocampo dell’Inter, dominatore delle ultime stagioni, resta uno dei migliori per qualità e intesa. Il trio Barella–Calhanoglu–Mkhitaryan è sinonimo di equilibrio e visione di gioco, ma la nuova stagione ha portato qualche interrogativo.
L’arrivo di Sucic e Diouf ha garantito alternative, ma non un vero ricambio strutturale. Il “buco” lasciato da Asllani come vice Calhanoglu è ancora evidente, e la squadra accusa un calo nei momenti di maggiore intensità.
In sintesi: tanta qualità, ma meno brillantezza rispetto al passato. E in un campionato in cui Napoli e Milan corrono, ogni dettaglio pesa.
Per la Juventus, il centrocampo resta il tallone d’Achille. Tudor si affida a Locatelli e Thuram, l’unica coppia realmente in grado di garantire equilibrio tra costruzione e interdizione.
Le alternative, però, non convincono: Koopmeiners non ha ancora trovato continuità, mentre McKennie è utilizzato più come jolly tattico che come vero titolare. La mancanza di qualità e profondità in mezzo si riflette anche sull’attacco, spesso isolato e poco rifornito.
Senza interventi mirati nel mercato di gennaio, la Juve rischia di pagare a caro prezzo la debolezza del suo reparto centrale.