Inter News 24
·30 giugno 2025
Marotta a Mediaset: «Arrivare secondi non significa aver fallito l’obiettivo. Il commento di Lautaro è emozionate e significativo, e sul mercato…»

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·30 giugno 2025
Intervenuto nel corso del postpartita di Inter Fluminense, ottavo di finale del Mondiale per Club vinto dai brasiliani per 0 a 2, il presidente nerazzurro Beppe Marotta ha analizzato così la sconfitta. Queste le sue parole ai microfoni di Sport Mediaset.
BILANCIO – «Bilancio finale è di una stagione molto ricca, logorante da un punto di vista psico-fisico. Giocare 63 partite è una cosa straordinaria e abbiamo giocato rispetto a dirette concorrenti in Italia forse 21 in più. Quindi la società ringrazia questi ragazzi per quello che hanno fatto in questa stagione. Arrivare secondi non significa aver fallito l’obiettivo. Noi dobbiamo avere l’asticella alta, siamo l’Inter, abbiamo sempre dato il massimo e lo garantisco, a volte c’è chi è più bravo di noi e questo è lo sport. Questa è una stagione sicuramente positiva».
SE MI SENTO DI GARANTIRE UNA SQUADRA RAFFORZATA SUL MERCATO? – «Arrivare secondi non significa aver fallito l’obiettivo. Noi dobbiamo avere l’asticella alta, siamo l’Inter, abbiamo sempre dato il massimo e lo garantisco, a volte c’è chi è più bravo di noi e questo è lo sport. Questa è una stagione sicuramente positiva».
SULLE PAROLE DI LAUTARO – «Ribadisco che arrivare secondi non è un fallimento e arrivare secondi è un traguardo, tante concorrenti non lo hanno fatto. Il suo commento è emozionante e significativo del ruolo di capitano è un richiamo alla squadra a dare sempre il massimo e perseguire un valore importante come il senso di appartenenza. Cose che abbiamo sempre detto: quando un giocatore vorrà andare via e ce lo chiede le porte sono aperte. Questo discorso può essere riferito a Calhanoglu, lo dico io. Ma non serve tirare la croce su Calhanoglu, parleremo con lui. Per adesso non ci sono i presupposti per separare le nostre strade, se ci saranno lo faremo senza problemi. Lui si riferiva a compagni che possono sempre dare il massimo perché il calcio è così, è uno sport di gruppo».