Juventusnews24
·9 ottobre 2025
Milan Como a Perth, scende in campo l’AIC: «I giocatori sono liberi di esprimersi, vanno conciliate queste due esigenze»

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·9 ottobre 2025
Entra in scena anche l’Associazione Italiana Calciatori (AIC) nel dibattito infuocato seguito alle dichiarazioni di Adrien Rabiot sulla partita di Serie A tra Milan e Como, in programma a Perth, Australia. Dopo le parole del centrocampista rossonero ed ex Juve, che aveva definito “folle” l’iniziativa, e la dura replica dell’AD della Lega Serie A, Luigi De Siervo, che lo aveva invitato a rispettare il suo lauto stipendio, il sindacato ha preso una posizione netta a difesa del calciatore.
PAROLE – «Il problema non è rappresentato dall’eccezionalità di una gara e le legittime riflessioni di un atleta non andrebbero messe polemicamente in relazione con i suoi guadagni, ma ascoltate e accolte con spirito costruttivo. Tutta la categoria ha sempre dimostrato un forte senso di responsabilità verso l’intero sistema, comprendendo la necessità di ricercare nuove fonti di ricavo. Il pensiero dei protagonisti esprime una sincera preoccupazione per la loro salute e per la qualità dello spettacolo offerto; calendari troppo serrati, con conseguenti sovraccarichi di lavoro, lunghe trasferte e insufficiente periodo di recupero, influiscono negativamente su questi aspetti e solo discutendone insieme si potranno trovare soluzioni che vadano a tutela degli interessi di tutti».
La polemica è nata da un’intervista in cui Rabiot ha criticato la decisione di far disputare un match di campionato a migliaia di chilometri di distanza. “È completamente folle”, aveva dichiarato il francese, sottolineando l’assurdità di un viaggio intercontinentale nel mezzo di una stagione già satura di impegni. La risposta di De Siervo non si era fatta attendere: “Guadagna milioni, rispetti chi lo paga. Questo è un sacrificio che si può fare”, difendendo la scelta come necessaria per l’esportazione del brand Serie A.
L’intervento di Calcagno, presidente dell’AIC, sposta il focus della discussione. Secondo il sindacato, è sbagliato ridurre le legittime perplessità di un atleta a una mera questione economica. Le parole di Rabiot non rappresentano un capriccio, ma una “sincera preoccupazione” condivisa da tutta la categoria per la propria salute e per la qualità stessa dello spettacolo, messa a rischio da calendari insostenibili.
L’AIC ribadisce che i calciatori comprendono la necessità di cercare nuove fonti di reddito per il sistema-calcio, ma questo non può andare a discapito del loro benessere fisico. L’invito è quindi quello di ascoltare la voce dei protagonisti e di aprire un dialogo costruttivo per trovare soluzioni condivise che tutelino tutti gli interessi in gioco, da quelli commerciali alla salute di chi scende in campo. La presa di posizione difende il diritto dei giocatori a esprimere liberamente il proprio pensiero, soprattutto su temi che li riguardano direttamente.