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·26 maggio 2025
💣 Modena, Catellani: “Con il senno di poi, Bisoli non andava confermato! Caldara a tratti non al livello, Dellavalle senza leadership nel finale”

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·26 maggio 2025
Il direttore sportivo del Modena, Andrea Catellani, ha ripercorso la stagione appena trascorsa alla trasmissione “Let it B” di TRC. Di seguito le dichiarazioni più rilevanti, riprese da ParlandoDiSport.it.
ESPERIENZA – “Quella di quest’anno per me è stata un’esperienza molto formativa: sono un direttore sportivo giovane e ho imparato tanto. Quest’anno è stato un’altalena di emozioni: di certo ci saremmo immaginati un epilogo migliore, soprattutto prima del derby di ritorno contro la Reggiana, ma ci sono state anche cose positive. E’ stato un anno denso di emozioni e sono fiducioso per il futuro: il percorso di crescita della società è pronto per sbocciare. Insegnamenti? Credo di aver conosciuto nuovamente il campionato di Serie B, dopo averci giocato da calciatore. E’ un campionato ostico dove appena ci si rilassa si concede qualcosa. Ho imparato ancora meglio che i dettagli fanno la differenza e in futuro potrò e potremo fare meglio”.
CALCIOMERCATO – “La squadra nel corso dell’anno non è stata vicina a quanto pensato in estate. L’abbiamo costruita per un allenatore come Bisoli che voleva una rosa camaleontica per dare a lui più soluzioni possibili anche prendendo giocatori che aveva già allenato. Le cose, però, non sono andate bene e ci siamo trovati penultimi anche con difficoltà dovute a infortuni e giocatori non subito pronti dal punto di vista fisico. Dopo abbiamo cercato un equilibrio e continuità di risultati e si è cercato di trovare un abito giusto per quella che era la situazione, iniziando un percorso per larghi tratti positivo con mister Mandelli. Poi quando la cavalcata sembrava la più bella possibile, il derby di ritorno ha segnato la stagione”.
CALCIATORI – “Parlando dei singoli, per quanto riguarda Caso il ritardo di condizione era fisiologico ed è stato rispecchiato dal suo rendimento nel corso dell’anno: grandi fiammate e grandi partite, ma anche discontinuità . Pedro Mendes è rientrato da un infortunio importante e sembrava recuperato, poi c’è stato il nuovo stop contro la Juve Stabia e lui è un giocatore che paga se non è al meglio fisicamente, come è successo anche per Defrel, che ha avuto due infortuni al polpaccio. Caso e Pedro Mendes possono rappresentare qualcosa di importante per il futuro e, come Defrel, sono curioso di vederli dopo un ritiro fatto interamente con noi. Sono storie che ancora non sono finite. Per quanto riguarda Caldara, invece, il dubbio più grande era a livello fisico e ci ha dato una grande mano a inizio stagione, ma in alcuni momenti di difficoltà della squadra non si è espresso ai livelli che ci si aspettava. Questo ha permesso ad altri ragazzi di imporsi, come ad esempio Dellavalle, che ci è mancato a livello di leadership nel finale di stagione“.
CONTINUITÀ – “Quando dovevamo fare il saltino non l’abbiamo mai fatto. Dobbiamo domandarci perchè questa squadra ha avuto un grande rendimento contro le prime squadre del campionato e un rendimento differente contro le ultime. La continuità è stato il principale problema di quest’anno. Ora serve una profonda analisi per come è finito il campionato dopo aver avuto l’obiettivo playoff lì a portata di mano: la squadra comunque è stata brava a tirarsi fuori dalle sabbie mobili delle zone basse della classifica. Dovremo fare tesoro degli errori fatti”.
BISOLI – “Col senno di poi forse la conferma dell’anno scorso è stata sbagliata, anche se l’idea di avere un’identità forte con giocatori che lui conosceva poteva essere vincente. Anche Pedro Mendes per caratteristiche si sposava bene con le sue idee e c’era una coerenza nelle scelte fatte. Bisoli poi non ha mai avuto la squadra al completo: non è andata bene, ma c’erano ingredienti che avrebbero potuto funzionare”.
MANDELLI – “Nel momento di difficoltà avevamo una partita complicata contro la Carrarese e ci siamo chiesti chi meglio di lui avrebbe potuto preparare quella partita, con l’idea poi di muoverci per capire la soluzione migliore. Dopo è venuta naturale la scelta di continuare con Paolo e la prima idea è stata quella di dare continuità , solidità ed equilibrio alla squadra e, infatti, sono arrivati tanti risultati utili consecutivi. Paolo si è messo a disposizione del Modena e del gruppo cercando un compromesso tra quello che aveva in testa e quello che i giocatori potevano mettere in campo. Potendo partire dal primo giorno di ritiro probabilmente farebbe cose diverse, ma ha dato grande dimostrazione di intelligenza e nessuna delle squadre che hanno cambiato allenatore ha avuto questo rendimento. In B poche squadre esprimono un calcio divertente, c’è grande corsa e intensità e si studiano tanto gli avversari”.