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·9 ottobre 2025
Nesta sul Monza: “Dopo la morte di Berlusconi è crollato tutto, l’esonero fa parte del gioco”

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·9 ottobre 2025
Ospite del BSMT di Gianluca Gazzoli, l’ex calciatore e allenatore Alessandro Nesta è tornato sull’esperienza al Monza dell’anno scorso.
Queste le parole, riprese da Monza-news.it:
“Berlusconi voleva vincere la Coppa Campioni e lo faceva. Ma anche col Monza. Ha portato i brianzoli per la prima volta in Serie A, ci sono più o meno 8-10 mila persone allo stadio la domenica, quello che produce Monza non è tantissimo. Lui ha fatto una roba enorme, devi andare a ‘Monzello’ per capire meglio. L’unica cosa che, morto lui, poi è difficile. Crea cose che dipendono troppo da lui, costose. Col Monza che spende 60-70 milioni, una volta che poi non c’è più lui crolla tutto. Lui si metteva delle sfide, lo ha convinto di Galliani che è di Monza, lui abitava ad Arcore, lì vicino. Il Milan era diventato troppo costoso, si sono messi in testa di portare il Monza in A e ci sono riusciti.
Da allenatore devi essere sempre lucido, l’esonero fa parte delle regole del gioco. Se questo ti condiziona la lucidità non puoi fare questo lavoro. Se va male saluti e ringrazi. Come ho fatto anche a Monza, nonostante sia andata male. Sono momenti e riparti. Sono percorsi, l’allenatore si prende le sue responsabilità, a volte sono più componenti. A Monza, lo scorso anno, è caduto un po’ tutto il castello dopo la morte di Silvio Berlusconi dell’anno prima. È normale che poi crolli tutto e che crolli qualcosa in testa anche a chi sta sotto. Lo prendi, nonostante ti fai l’esame di coscienza e capire in cosa hai sbagliato.
A Monza mi ha voluto Galliani, quando mi ha richiamato la seconda volta ho questo aneddoto. Io ero stato mandato via prima di Natale dopo il pareggio con la Juventus. Stavo guardando la partita Lazio-Monza, mio figlio stava gufando un po’ visto che il padre era stato cacciato. Io no, l’avevo presa comunque non così male. La squadra aveva venduto tanti giocatori a gennaio. Io volevo stare con la famiglia, al 3-0 ho detto a mio figlio di non gufare più perché sennò mi richiamavano. E’ finita 5-1, il giorno dopo è arrivata la telefonata di Galliani che pensava dicessi di no ed è quindi partito subito forte. Invece ho detto subito ‘Ok, ci vediamo domani’. E sono ripartito. Comunque con lui ho mantenuto un gran rapporto nonostante sia andata male lo scorso anno.”