Calcio e Finanza
·13 dicembre 2025
Non solo Gedi: Kyriakou vuole una tv in Italia e mette nel mirino Sky

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·13 dicembre 2025

Non soltanto stampa e radio, ma anche televisione. E, se si presenteranno le condizioni giuste, perfino un ritorno allo shipping, ambito che rappresenta da sempre il Dna imprenditoriale della famiglia. È questo, secondo quanto riportato da Domani, il perimetro del progetto italiano di Theodore Kyriakou. Il miliardario greco, 51 anni, ha deciso di destinare una parte rilevante del proprio patrimonio al nostro Paese, a partire dal gruppo Gedi.
Si tratta, come noto, della società editoriale controllata da Exor, la holding della famiglia Elkann-Agnelli che controlla anche la Juventus, che raccoglie testate come la Repubblica e La Stampa, oltre a Huffington Post e National Geographic, e un vasto polo radiofonico che comprende Radio Deejay e Radio Capital.
Alla vigilia della scadenza della fase di esclusiva, fissata per il 1° dicembre, Kyriakou ha presentato un’offerta da 140 milioni di euro per l’acquisto dell’intero capitale di Gedi. John Elkann, alla guida di Exor ha deciso di prorogare di due mesi l’accordo di trattativa esclusiva, confermando il confronto in corso con Kyriakou ed escludendo altre proposte, come quella avanzata da Leonardo Maria Del Vecchio, anch’essa pari a 140 milioni.
Gli interessi di Kyriakou, tuttavia, non si fermerebbero all’editoria. Il magnate greco starebbe guardando con attenzione anche alla televisione italiana. Antenna, il suo gruppo, è infatti fortemente radicato nel comparto tv, con attività diffuse nei Balcani, nell’Europa orientale, negli Stati Uniti e in Australia. E il mercato italiano, in questa fase, presenta diverse occasioni. Secondo il quotidiano, un primo approccio sarebbe stato fatto con Urbano Cairo per l’acquisizione di La7, ma l’editore – che controlla anche Rcs – avrebbe declinato l’offerta.
L’attenzione di Kyriakou si sarebbe così spostata su Sky Italia, controllata dal colosso statunitense Comcast, che nel 2018 ha rilevato l’intero gruppo Sky da Rupert Murdoch. Sky non è però l’unica opzione sul tavolo. Il maxi-acquisto di Warner Bros da parte di Netflix, per circa 83 miliardi di dollari, potrebbe avere effetti anche sul mercato italiano: i canali detenuti da Warner Bros Discovery – Nove, Real Time, Dmax e Food Network – sono rimasti fuori dall’operazione e potrebbero quindi essere messi in vendita.
In questo scenario, Kyriakou guarda in primo luogo a Sky Italia, ma se questa pista dovesse rivelarsi impraticabile non è escluso un investimento sui canali di Warner, completando così un portafoglio che includerebbe, oltre a radio e quotidiani, anche la televisione. Il terzo fronte italiano riguarda infine il settore storico della famiglia: il trasporto marittimo. L’Italia, dove Kyriakou punta a entrare nell’editoria e nella televisione, è considerata un mercato strategico anchesu questo fronte, in particolare proprio per il Gnl (gas naturale liquefatto). D’altronde, è stato nello shipping che Minos Kyriakou, ufficiale della Marina greca emigrato negli Stati Uniti, ha costruito la ricchezza di famiglia. Un’eredità che, con ogni probabilità, il figlio Theo non ha alcuna intenzione di mettere da parte.









































