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Alessio D'errico·14 novembre 2025
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Alessio D'errico·14 novembre 2025
La sfida dell'Italia contro la Moldova passerà alla storia per le parole durissime di Gennaro Gattuso a fine gara più che per il risultato inutile ai fini delle sorti Mondiali.
"I cori di contestazione, gli ‘andate a lavorare’ sono una vergogna. Non è il momento, bisogna stare uniti. La squadra sta facendo quello che deve nelle difficoltà e sentire 500 tifosi che vengono a dirci questo in trasferta non lo capisco". Queste le parole di Gattuso che non è il primo e non sarà l'ultimo selezionatore dell'Italia a sfogarsi.
Le uscite durissime dei CT, in carica o subito dopo averla lasciata, sono diversi nel corso della storia.
Lo sfogo più duro di Luciano Spalletti arriva nella conferenza post Italia-Moldova nella partita giocata da dimissionario. Oltre al mea culpa per l'andamento, Spalletti ne approfittò per ribadire la sua contro chi rifiuta la Nazionale, in quel caso Acerbi.
"Spero che a quelli che rifiutano la Nazionale ci sia qualcuno che gli dica che in Nazionale non tornano più. Io in quella risposta lì mi sarò anche comportato male, ma poi c'è stato un dialogo telefonico".
Per Spalletti c'è anche un'altra uscita molto dura: l'Italia agguanta la Croazia nel finale in modo fortunoso nel girone dell'Europeo passando al turno successivo. Rispondendo a tono alle domande dei giornalisti, Spalletti si lascia andare in uno sfogo alla domanda riferita a un "patto" stretto nello spogliatoio.
"Quanti anni ha lei? 51. Ha ancora 14 anni di pippe per arrivare a 65, per arrivare alla mia età… Io parlo con i giocatori, ho orecchi e devo guardare con i nostri occhi. Qual è il problema? Patto di cosa? Patto per gli altri? È un patto per noi… Glielo hanno detto e fa bene a ridirlo.
Non si prenda delle licenze che non sono sue. Sono debolezze di chi racconta le cose. C’è un ambiente esterno e un ambiente interno e se qualcuno racconta le cose interne, fa il male della Nazionale. Io parlo sempre con i giocatori, prima di tutte le partite".
Antonio Conte, celebre per le sue conferenze stampa di sfogo in praticamente tutti i club, ha riservato un momento simile anche in Nazionale, poco prima dell'Europeo con l'allenatore salentino alla guida. Nell'annunciare l'addio dopo la kermesse continentale, Conte si scagliò contro i club, accusati di aver fatto scelte contro di lui e non a favore della Nazionale.
"Mi è dispiaciuto vedere in questi due anni che qualsiasi cosa veniva fatta per Antonio Conte o contro Antonio Conte e non per la Nazionale, dispiace perché la Nazionale è di tutti, non mia, se andava fatta qualcosa lo si faceva per l'Italia e gli italiani, non era una cosa soggettiva, ma a volte fa più audience andare sul nome"
Cesare Prandelli, CT che ha guidato l'Italia alla finale dell'Europeo del 2014, si sfogò subito dopo aver lasciato la Nazionale parlando di Rossi e di Mario Balotelli.
"Rifarei le scelte individuali. La più grande delusione sul piano umano, ancora forte, è stato Rossi: sapeva dall'inizio quale era il suo ruolo, che non sarebbe entrato nei 23, ma anche lui alla fine capirà che è stato meglio così. E quanto a Balotelli, ha i colpi ma non è ancora un campione: il problema è che vive nel mondo virtuale di quel che vorrebbe essere...''.
Una vera e proprio furia quella che Marcello Lippi scagliò contro i giornalisti nel pre dell'ottavo di finale del Mondiale 2006 contro l'Australia.
"La formazione non ve la do non per creare problemi a voi ma per crearne agli avversari, il 90 per cento dei tecnici sceglie questa linea, Hiddink compreso. Piuttosto - aveva aggiunto alzando il tono della voce - evitate di chiamarmi la sera per avere informazioni. Siete una cosa vergognosa, allora è meglio che facciamo gli str..".
📸 Claudio Villa - 2024 Getty Images









































