Calcionews24
·8 giugno 2023
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Stasera in Argentina l’Italia Under 20 proverà ad accedere alla finale del Mondiale affrontando la Corea del Sud alle ore 23. Finora il percorso azzurro è stato entusiasmante. Il Ct Carmine Nunziata ne ha parlato al Corriere della Sera. Da giocatore è sceso in campo con le maglie di Inter, Torino, Padova e Brescia. Da mister sta regalando soddisfazioni all’Italia intera e ha pensieri interresanti sull’evoluzione del calcio giovanile. L’altra semifinale in programma è Uruguay-Israele, mentre l’ultimo atto si giocherà domenica.
UN’ITALIA DIVERTENTE – «Noi siamo organizzati così: in fase di non possesso, vale a dire quando la palla ce l’hanno gli altri, tutti devono correre e pressare. Nessuno escluso. Poi, quando attacchiamo, negli ultimi trenta metri sanno che devono seguire l’istinto, la fantasia. É una regola semplice. E i ragazzi l’hanno capita».
CONSIGLI A BALDANZI – «Lo stesso che ho dato a tutti: divertitevi, giocate col sorriso, perché siete fortunati. Baldanzi, nello specifico, non ha bisogno di molti consigli: ha la testa sulle spalle».
I GIOVANI IN SERIE A NON HANNO SPAZIO – «I calciatori italiani maturano più lentamente rispetto agli stranieri, il ritardo è di un paio d’anni circa. La colpa è dello scarso impiego: la Primavera non basta, si cresce solo giocando con i grandi. All’estero c’è più fiducia. Sta anche a noi allenatori italiani cambiare mentalità».
MANCANO GLI ORATORI E I CAMPETTI – «Sì, ma è un discorso che non mi convince fino in fondo. I tempi cambiano, oggi ci sono più distrazioni, più possibilità. Una volta avevamo solo il calcio. Forse non è vero che oggi è peggio. Lo è, chiaramente, per il calcio. Ma non in assoluto. Sta al sistema, agli allenatori, ai dirigenti, trovare il modo per aiutare i piccoli calciatori a crescere tecnicamente e soprattutto caratterialmente».