Occhiuzzi sul Cosenza: “Colpe di una retrocessione da condividere, non si prenda in giro la gente! Serve una programmazione diversa” | OneFootball

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·30 aprile 2025

Occhiuzzi sul Cosenza: “Colpe di una retrocessione da condividere, non si prenda in giro la gente! Serve una programmazione diversa”

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Intervenuto a Pianeta Cosenza, sulle frequenze de Ildot.it, Roberto Occhiuzzi, ex allenatore del Cosenza e condottiero della sontuosa salvezza strappata dai suoi Lupi nella stagione 2019-2020, si è soffermato anche sulla nefasta annata sportiva vissuta dai rossoblù, oramai a un passo dalla retrocessione.

“Fin quando c’è la matematica a tenerti in vita si spera, ma bisogna essere realisti e vedere quello che la squadra offre con la prestazione domenica dopo domenica. Alcuni segnali come l’incapacità di reagire sono molto preoccupanti. Con la squadra in ritiro si tenta il tutto per tutto. Tante volte, specie nelle ultime 4 gare, la scelta di un ritiro può essere anche controproducente. Alcune decisioni andavano prese prima e concentrarsi su alcuni aspetti quando era possibile ancora invertire la rotta. Ora è tutto più difficile“.


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Anche quando le cose sembravano all’inizio andare bene, alcuni cali non piacevano, così come alcune tipologie di gol che si prendevano erano dei segnali importanti che andavano analizzati bene. A volte un determinato tipo di gioco deve essere funzionale al modo in cui è costruita la rosa e se hai i giusti ricambi. Le responsabilità vanno comunque condivise. Non si può prendere in giro la gente. Bisogna assumersi le proprie responsabilità. Neanche la vittoria delle 4 gare potrebbe essere sufficiente ad evitare la retrocessione”.

“Fino alla partita del 2 Aprile con l’Ascoli in casa eravamo ancora fuori dai playout. Una retrocessione sul campo te la porti sempre sulle spalle e non puoi trovare scusanti. Se c’era da prendersi delle responsabilità per rispetto verso la città e i tifosi toccava a me farlo. Se qualcun altro non lo ha fatto a me non interessa. Quando sono stato osannato mi sono preso gli applausi, in quel momento era giusto anche prendere le critiche e le arrabbiature della gente”

Qualunque cosa succeda per il futuro è necessario prima di tutto ricompattare l’ambiente. Prima di accettare il triennale con il Cosenza c’erano altre situazioni importanti. In quel momento andare via sarebbe stato un po’ come “servirsi” del Cosenza per arrivare a certi obiettivi. Accettai un post-Covid difficile. E’ andata così e bisogna guardare avanti adesso.

“Meglio ripartire da zero con progetti nuovi? Bisogna però essere attenti e riflessivi perchè, facendo un passo indietro, se ne potranno fare finalmente due in avanti con una programmazione diversa. La storia ci insegna che se si fanno 4,5 passi indietro per ritornare nel calcio che conta è davvero dura e si rischia di perdere intere generazioni di tifosi”.

E’ stato bellissimo con la mia scuola Calcio del Cus Academy partecipare a questo torneo dedicato a Denis Bergamini. Abbiamo voluto indossare delle maglie specialicon la numero 8 dedicata a Denis con il suo volto sul petto. Sono felice che i nostri bimbi abbiano portato sulle loro maglie quel numero che rappresenta l’unione fra Cosenza e Denis Bergamini. Siamo stati insieme con tutte le scuole calcio. I giovani devono condividere la gioia del calcio e saper accettare la vittoria e la sconfitta insegnando anche la cultura e i valori etici dello sport“.

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