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·5 settembre 2024

Omicidio Bellocco, la dinamica che ha portato alla morte dell’ultrà Inter

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La procura di Milano continua ad indagare sull’omicidio Bellocco, l’ultrà dell’Inter morto due giorni fa durante una lite con Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro.

CASO – Continua a tenere banco il caso legato all’omicidio di Antonio Bellocco, l’ultrà dell’Inter e rampollo, sottolinea La 7, di una delle famiglie più potenti della “Ndrangheta calabrese”. L’uomo, 36 anni, è stato ucciso a Cernusco sul Naviglio durante una lite dal capo ultrà dell’Inter Andrea Beretta, 49 anni, storico capo ultras e fedelissimo di Vittorio Boiocchi, altro leader della curva ucciso il 29 ottobre 2022. Durante il tg serale condotto da Enrico Mentana, La 7 ha raccontato in esclusiva tutta la dinamica dell’omicidio, con l’incontro tra i due fino all’uccisione del Bellocco.


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Omicidio Bellocco: tutta la ricostruzione dell’accaduto tra i due ultrà dell’Inter

RICOSTRUZIONE – Come attestato anche dalle telecamere di videosorveglianza della palestra Testudo di Cernusco sul Naviglio, luogo del delitto, Bellocco arriva intorno alle 10.30. Qui, dopo aver varcato l’ingresso della palestra, incontra Beretta. I due, inoltre, avevano organizzato una partita di calcetto tra amici la sera prima. Dopodiché, racconta La 7 tramite le sue immagini esclusive, i due escono dalla palestra dopo meno di un minuto ed entrano sulla smart bianca del Bellocco. All’interno dell’auto arriva la colluttazione. Infatti, la macchina prima fa retromarcia come per uscire dal cancello della palestra, per poi sbandare bruscamente verso l’interno del cancello. Dunque, a questo punto, Beretta esce fuori dall’auto, lato guida, e si intuisce che colpisce Bellocco con un coltello. Successivamente, Beretta, si rialza e fa nuovamente il giro dell’auto, mentre due frequentatori della palestra cercano di fermarlo e allontanarlo. Ma lo stesso capo ultrà dell’Inter, su cui vige un daspo decennale, si affaccia nuovamente nella Smart e probabilmente si accanisce nuovamente su Bellocco.

PROCURA – Sul luogo del delitto, continua sempre La 7, è stata ritrovata anche una pistola. Lo stesso Beretta ha giustificato la presenza dell’arma da fuoco in quanto temeva di essere ucciso. Versione ritenuta fondata dalla Procura, ma non dal PM Paolo Storari, il quale ha disposto il fermo per il capo ultrà dell’Inter. Quanto alla natura dell’omicidio, lo stesso Beretta ha spiegato che il motivo della contesa è riconducibile alla volontà del Bellocco di appropriarsi degli utili del suo negozio che vende il merchandising della tifoseria. Ma secondo la Procura c’è molto di più, oltre la leadership della curva, il controllo dello stadio (biglietti, parcheggi) e dello smercio di droga. In Procura si ragiona su un vecchio caso legato alla gestione dei call center da parte del clan Bellocco. E inoltre, si teme anche una possibile vendetta della famiglia dopo la perdita del rampollo ucciso.

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