Padovano carica la Juve: «Scudetto? Presto per parlarne ma ha due caratteristiche importanti». Poi critica un bianconero | OneFootball

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·20 settembre 2025

Padovano carica la Juve: «Scudetto? Presto per parlarne ma ha due caratteristiche importanti». Poi critica un bianconero

Immagine dell'articolo:Padovano carica la Juve: «Scudetto? Presto per parlarne ma ha due caratteristiche importanti». Poi critica un bianconero

Padovano carica la Juve: le sue dichiarazioni a Tuttosport in vista della sfida in programma oggi tra i bianconeri e il Verona. Ecco cosa ha detto

Michele Padovano ha rilasciato un’intervista a Tuttosport. Di seguito le sue parole sulla Juventus, attesa dalla sfida di oggi in casa del Verona e valevole per la quarta giornata del campionato di Serie A.

LIPPI – «Ai nostri tempi aveva poco da difendere (ride ndr). I giocatori che facevano prestazioni non all’altezza erano pochi. L’atteggiamento di Tudor è più che giusto: si mette in prima linea per difendere i suoi e questo è fondamentale per dare i giusti segnali all’interno dello spogliatoio. Devi tenere i ragazzi dalla tua parte. Devi essere uno scudo per le critiche. Anche se a volte sono sacrosante. Rivedo in lui il modo di Lippi. Mi piace molto come comunica»


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TUDOR – «Un uomo vero, diretto, persona di grande rispetto. Sa dove si trova e che per lui è un’opportunità importante da non lasciarsi scappare. Deve registrare qualcosa sul campo: sette goal in due partite sono tanti e non può sempre andare bene. Non ho ancora visto la Juve che mi aspetto»

ANEDDOTO LIPPI – «Prima del ritorno dei quarti di Coppa Campioni contro il Real il mister ci ha fatto andare in ritiro e in settimana perdemmo  un’amichevole contro la Carrarese che giocava in C1. Lippi ci fece un culo senza senso dopo quella partita perché l’avevamo presa sotto gamba. Ci mise a posto uno ad uno. Tra i professionisti se non sei sempre super concentrato puoi perdere contro chiunque. Contro il Real dovevamo ribaltare l’andata e se ci siamo riusciti forse è proprio grazie a quello scivolone»

MEDIA – «Sì, ci ha protetti. A mio parere tutti i tecnici dovrebbero spossare questa filosofia: sono in disaccordo con chi ammonisce  pubblicamente i propri giocatori. I panni sporchi si lavano in casa»

GESTIONE DEL GRUPPO – «Nel calcio di oggi non esiste l’undici titolare. A giocare sono sempre 15/18 giocatori. Gli impegni sono tantissimi in stagione e servono tutti. L’allenatore deve far sentire tutti importanti, anche chi gioca meno. Tudor fa esattamente questo. È l’unico modo per essere  apprezzati e rispettati nello spogliatoio. Penso all’impatto di Vlahovic, io ho sempre pensato fosse forte, lo scorso anno ha dimostrato di non saper gestire le critiche che gli sono state rivolte. La meraviglia del calcio proprio qui: prima sembrava fuori progetto, oggi è determinante. Soprattutto a partita in corso, spero che Tudor continui ad impiegarlo a partita in corso»

TEMPO – «La Juventus non ti aspetta, in particolare se sei un attaccante. Anche Boksic dopo un anno era stato venduto. Zidane fece fatica ma era un campione. I primi mesi non si sbloccava perchè era timido e riservato ma l’abbiamo sempre considerato ed alla fine è venuto fuori. A Vicenza io, lui e Del Piero eravamo dietro al pallone per calciare una punizione, in allenamento le metteva sempre all’incrocio e quella volta mi chiese di non calciarla perchè non se la sentiva»

KOOPMEINERS – «Hanno fatto bene ad aspettarlo perchè è forte ma deve darsi una mossa. Non posso vedere la Juve giocare in dieci perchè lui è assente. All’Atalanta era fondamentale, deve esserlo anche a Torino. Soltanto lui può uscire da questa situazione»

SCUDETTO – «Decisamente presto parlarne. Non mancano però carattere e personalità»

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