Calcionews24
·14 novembre 2025
Pagelle Moldova Italia, il giudizio dei quotidiani sportivi è quasi unanime! Partita bloccata e pochi dubbi: ecco quali sono le grandi differenze

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·14 novembre 2025

Moldova Italia non è stata certo una gara che abbia esaltato, anche se alla fine la vittoria è maturata in qualche modo e persino col doppio scarto. Il giorno dopo l’analisi dei quotidiani è significativa. Ecco alcune piccole o grandi differenze da due testate: il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport.
BELLANOVA – Per Gazzetta merita la sufficienza: «Calpesta zolle con resistenza e velocità invidiabili. Solo che gli altri spesso non viaggiano ai suoi ritmi. Si rivela utile nelle lunghe rimesse laterali». Di tutt’altro avviso il Corriere, che lo abbassa di un voto e lo porta al 5: «Un mucchio di palloni giocati all’indietro: perché? Serve più personalità, ragazzo».
CAMBIASO – Anche l’altro esterno divide i giudizi nella stessa maniera. Gazzetta lo salva: «Dalla sua parte arrivano il cross da brividi della Moldova e un paio di semi che promettono frutti: vedi il tiro che sbatte sulla faccia di Revenco». Stroncato col 5 secco dalla testata generalista: «Vale il discorso di Bellanova: si accontenta».
SCAMACCA – Male, persino malissimo. Accenti diversi, anche in questo caso con la Rosea più buona col 5: «Arrugginito non per l’assenza che in Nazionale durava dall’Europeo, quanto per la condizione atletica approssimativa. Manda almeno in porta Raspadori». Il Corriere della Sera infierisce con il 4,5: «Un fantasma. Il centravanti delle occasioni perdute non cambia il proprio destino: lento, macchinoso, sconnesso. Soprattutto, non tira mai in porta. E se lo fa, centra sempre il difensore. Peccato, perché il talento c’è. Ci sarebbe».
RASPADORI – Si conferma la regola: 6 Gazzetta, 5 Corriere. Il primo giudizio lo salva: «Due conclusioni forti e convinte nei primi 12 minuti di gara, una determinazione da partita vera. Con il passare del tempo però si smarrisce fino alla sostituzione». Il secondo lo boccia: «Un filo meglio rispetto al suo ex compagno dei tempi del laboratorio Sassuolo: per lo meno va a cercarsi il pallone, si sbatte, sprinta. Sostanza, poca».









































