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·9 luglio 2025

Paglia (ex comunicazione Lazio): «Figuraccia, vi spiego cosa temevano»

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Paglia (ex comunicazione Lazio): «Figuraccia, vi spiego cosa temevano». Le dichiarazioni sul caso conferenza di Maurizio Sarri

Il caos generato dalla gestione della conferenza stampa di Maurizio Sarri continua a sollevare polveroni in casa Lazio. Sulla vicenda è intervenuto, ai microfoni di TMW Radio, una voce autorevole ed esperta delle dinamiche biancocelesti: Guido Paglia, ex responsabile della comunicazione del club. La sua analisi è durissima e individua non solo un errore grossolano, ma una precisa motivazione dietro quello che definisce un “autogol” clamoroso.

“Mancano i fondamentali, squallore indicibile”

Paglia parte da una critica alla professionalità della gestione comunicativa attuale: «Quando non si affida la comunicazione a un giornalista, queste sono cose che possono accadere. Le figuracce sono all’ordine del giorno. Trovo la cosa di uno squallore indicibile». Secondo l’ex dirigente, non si è trattato di un tentativo di “tutelare” Sarri da domande scomode, poiché il tecnico avrebbe saputo gestire la situazione. Il vero problema, secondo lui, è un altro e ben più profondo.


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La vera paura: il dualismo tra Sarri e il presidente

La chiave di lettura offerta da Paglia è politica. La conferenza stampa avrebbe celebrato il ritorno di Sarri, l’ «unico grande acquisto» della Lazio, galvanizzando una tifoseria a cui il tecnico è legatissimo. Questo, secondo Paglia, avrebbe creato un pericoloso «dualismo con il presidente, ed è questo il problema». La società avrebbe quindi impedito a Sarri di parlare per timore che la sua popolarità potesse mettere in ombra la figura di Lotito, creando una dinamica di potere interna scomoda.

Paglia sottolinea l’assurdità della situazione: si è evitato un confronto che, a suo avviso, si sarebbe concentrato su temi di campo, come il passaggio dal modulo di Baroni al 4-3-3 di Sarri e l’adattabilità dei giocatori. Ora, conclude, non resta che attendere la fine del ritiro per capire come evolverà la situazione, ma la “figuraccia” resta.

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