Pagliuca ricorda i momenti peggiori della carriera: «Impossibile scegliere tra queste 3 partite, vorrei si potessero rimuovere» | OneFootball

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Inter News 24

·27 settembre 2025

Pagliuca ricorda i momenti peggiori della carriera: «Impossibile scegliere tra queste 3 partite, vorrei si potessero rimuovere»

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Pagliuca ricorda i momenti peggiori della carriera: le parole dell’ex portiere di Inter, Sampdoria, Bologna e Ascoli

Gianluca Pagliuca è stato uno dei portieri più rappresentativi del calcio italiano tra gli anni Ottanta e Duemila. Nato a Bologna nel 1966, ha lasciato il segno con le maglie di Sampdoria, Inter e della Nazionale, conquistando trofei prestigiosi come lo Scudetto del 1991 con i blucerchiati e la Coppa Uefa del 1998 con i nerazzurri. Una carriera straordinaria, arricchita da oltre 600 presenze in Serie A, che lo colloca di diritto tra i grandi del ruolo.

Nonostante i successi, l’ex estremo difensore ha ricordato in un’intervista a Cronache di spogliatoio tre momenti che considera le vere ombre del suo percorso. Il primo è la finale del Mondiale 1994 con l’Italia di Arrigo Sacchi, persa ai rigori contro il Brasile a Pasadena, una notte rimasta scolpita nella memoria collettiva del calcio italiano. Il secondo episodio è legato alla finale di Champions League del 1992, quando la Sampdoria fu sconfitta dal Barcellona di Johan Cruyff a Wembley, proprio con lui in porta. Infine, Pagliuca ha citato la retrocessione del Bologna, squadra della sua città e club con cui aveva chiuso la carriera nel 2007, una ferita particolarmente dolorosa a livello personale.


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Pagliuca ha spiegato che, se potesse cancellare questi tre eventi, la sua carriera sarebbe stata perfetta sotto ogni punto di vista. Non è riuscito a indicarne uno come il più amaro, ma ha confidato che ci fu una notte in particolare, successiva a queste partite, che visse come la più difficile della sua vita sportiva.

Parole che confermano quanto, anche per i campioni, le delusioni restino parte integrante del percorso. Pagliuca rimane comunque un simbolo di longevità, talento e leadership, un portiere che ha fatto la storia del calcio italiano con parate decisive e una personalità fuori dal comune.

PAROLE – «La finale del Mondiale con l’Italia, quella di Champions con la Sampdoria e la retrocessione del Bologna in Serie B sono le uniche tre cose che vorrei cambiare nella mia carriera. Se si potessero togliere, sarei veramente a posto con tutto. Impossibile sceglierne uno, però posso dire qual è stata la notte peggiore dopo queste tre partite».

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