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·16 maggio 2025
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Con la fine della stagione si sta avvicinando il momento in cui Igor Tudor conoscerà il suo destino rispetto alla panchina della Juventus.
Dai risultati delle ultime due giornate si deciderà la sua permanenza o meno, con uno spettro ingombrante come quello di Conte che potrebbe incombere su di lui.
L'effetto Tudor c'è stato dopo l'esonero di Motta? A guardare i dati i rendimenti sembrerebbero piuttosto simili, anche se bisogna tenere conto che i dati sul croato valgono per appena 7 partite: 3 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta, per una media punti di 1,71.
Media punti che, paradossalmente, è inferiore all'1,79 di Thiago Motta (13 vittorie, 13 pareggi e 3 sconfitte), che però ha dovuto scontare sul suo rendimento anche l'eliminazione da Champions e Coppa Italia, tant'è vero che considerando tutte le competizioni la sua media punti si abbassa sensibilmente (1,67).
È certo che Tudor ha rimesso ordine e ha placato una situazione non semplice dal punto di vista della gestione dello spogliatoio.
L'ha detto lui stesso in conferenza stampa, spiegando: "Quando sono arrivato io, la squadra era in un buco profondo, adesso è battagliera e ha fiducia. Senza infortuni, la squadra avrebbe potuto fare tanto: lo dico senza cercare scuse, ma per mettere le cose scritte sul foglio".
Sarà abbastanza per meritarsi una conferma?
Ogni discorso su un possibile rinnovo non può che passare dalle ultime due gare stagionali contro Udinese e Venezia, decisive soprattutto per centrare l'obiettivo stagionale, ovvero la qualificazione in Champions League.
Una qualificazione che per Tudor è ancora più importante, vista la clausola presente nel suo contratto che prevede l'estensione automatica dello stesso in caso di raggiungimento dell'obiettivo.
Lazio, Roma e Bologna rincorrono, ma si trovano in situazioni svantaggiate, o per calendari più insidiosi o per il numero di punti che bisogna recuperare rispetto al quarto posto, e questo è un aspetto che può far ben sperare il tecnico croato.
Che di una cosa è cosciente: "Abbiamo il destino nelle nostre mani, ma non dobbiamo pensarci".
Infine, c'è l'ombra di un clamoroso ritorno che pende come una spada di Damocle sulla testa di Tudor. L'ombra di un allenatore che, da giocatore, era stato persino suo compagno di squadra.
Antonio Conte con il suo Napoli sta dimostrando per l'ennesima volta la sua capacità di plasmare un gruppo e portarlo a prestazioni vincenti (per quanto il discorso Scudetto sia ancora apertissimo).
Sono solo voci di corridoio, i cosiddetti "spifferi", anche perché il tecnico salentino è legato al Napoli con un contratto fino al 2027, ma è una suggestione che in molti a Torino gradirebbero e uno spiffero che per il croato non è certo piacevole.
Tudor sulla questione ha minimizzato: "L’ombra di Conte sulla Juventus del futuro? Io non mi sento inferiore a nessuno. Vivo alla giornata, soffro nel preparare le partite e non penso al domani".
Insomma, la panchina della Juventus per il prossimo anno è ancora un'incognita.
📸 Alessandro Sabattini - 2025 Getty Images