Pippo Inzaghi non ha dubbi: «Mio fratello Simone un top, penso fosse giusto per lui andare via dall’Inter dopo…» | OneFootball

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·11 ottobre 2025

Pippo Inzaghi non ha dubbi: «Mio fratello Simone un top, penso fosse giusto per lui andare via dall’Inter dopo…»

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L’allenatore del Palermo, Pippo Inzaghi, ha parlato di suo fratello Simone e della decisione di quest’ultimo di lasciare l’Inter in estate

Intervistato da Repubblica, Pippo Inzaghi dice la sua sulla lotta scudetto di quest’anno in Serie A e poi si sofferma sulla decisione presa in estate da suo fratello Simone di lasciare l’Inter e l’Italia per trasferirsi all’Al Hilal.

SULLA LOTTA SCUDETTO – «Juventus e Milan sono costrette a lottare per lo scudetto, al pari di Napoli, Inter e Roma. Sarà un campionato equilibrato, il Milan magari senza Champions può avere un vantaggio. La differenza la fanno la continuità e il gruppo. Chi ha più voglia vince, sempre».


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GATTUSO L’UOMO GIUSTO PER LA NAZIONALE? – «Rino è un amico e una garanzia. È uno che non tradisce mai il suo modo di essere: diretto, passionale, autentico. Lo conosco da venticinque anni e posso dire che anche da allenatore resta lo stesso di quando giocava: pretende tanto perché è il primo a dare tutto. La Nazionale aveva bisogno di un condottiero così, capace di trasmettere appartenenza e sacrificio. Sono convinto che con lui i ragazzi daranno sempre il cento per cento».

MAI STATA COMPETIZIONE IN PANCHINA CON MIO FRATELLO? COME GIUDICO LA SUA DECISIONE DI ANDARE VIA DALL’ITALIA – «Competizione mai, confronto sempre. Con Simone ci sentiamo spesso, ci scambiamo idee e consigli. Abbiamo un modo simile di vivere il calcio: passione, serietà, lavoro quotidiano. La sua scelta di andare all’estero è coraggiosa e lo stimo per questo. Il confronto con altri campionati arricchisce: ti apre la mente, ti costringe a migliorare. Simone è uno dei migliori allenatori italiani e farà bene ovunque. Penso che dopo due finali di Champions in tre anni, un capolavoro, forse era giusto cambiare».

QUESTA ESTATE LA SFIDA TRA IL MIO PALERMO E IL CITY DI GUARDIOLA – «Lui ha cambiato il modo di pensare il calcio, ma al di là dei trofei, ciò che ammiro è la curiosità continua, lo studio. Mi ci ritrovo: anche io cerco sempre nuovi stimoli, nuove idee. Pep mi ha fatto i complimenti per come il Palermo sta crescendo come club e come squadra».

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