Calcionews24
·17 settembre 2025
PSG Atalanta 4-0: dominio parigino al Parco dei Principi, il racconto del match

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Il Paris Saint-Germain di Luis Enrique, tecnico spagnolo ex Barcellona, inaugura la sua Champions League con una vittoria netta: 4-0 all’Atalanta di Ivan Juric, allenatore croato alla prima esperienza europea con i bergamaschi.
La partita si sblocca dopo appena due minuti: Marquinhos, capitano brasiliano e leader difensivo del PSG, raccoglie un preciso assist di Fabián Ruiz dalla sinistra e insacca da distanza ravvicinata. L’Atalanta fatica a reagire e resta in partita solo grazie alle parate di Marco Carnesecchi, portiere classe 2000, decisivo su Nuno Mendes, Bradley Barcola e Achraf Hakimi.
Nel momento in cui la Dea prova a farsi vedere con una conclusione di Odilon Kossounou, arriva il raddoppio francese: Khvicha Kvaratskhelia, fantasista georgiano, salta Berat Djimsiti e dal limite dell’area fulmina Carnesecchi con un destro potente e preciso. Poco prima dell’intervallo, l’arbitro concede un rigore al PSG per un fallo di Yunus Musah su Marquinhos. Dal dischetto va Barcola, ma Carnesecchi si supera ancora, bloccando il tiro incrociato.
Il secondo tempo riparte con lo stesso copione: PSG in avanti e Atalanta in affanno. Al 51’, Nuno Mendes, terzino portoghese dalla grande spinta offensiva, finta il cross, supera Marten de Roon e batte Carnesecchi con un sinistro potente sul primo palo.
Con il triplo vantaggio, Luis Enrique può permettersi di gestire il ritmo. L’Atalanta prova a rendersi pericolosa con Nikola Krstovic e Mario Pašalić, ma senza impensierire seriamente Lucas Chevalier, giovane portiere francese del PSG.
Il poker arriva al 90’: Gonçalo Ramos, attaccante portoghese, approfitta di un retropassaggio errato di Raoul Bellanova e con un tocco sotto elegante supera Carnesecchi, fissando il punteggio sul 4-0.
Il PSG conferma la propria forza offensiva e la solidità difensiva, candidandosi come una delle favorite per la vittoria finale. L’Atalanta, invece, dovrà archiviare in fretta la sconfitta e concentrarsi sulla prossima sfida europea, consapevole che servirà un approccio più aggressivo e compatto per competere a questi livelli.