Juventusnews24
·25 ottobre 2025
Ravanelli categorico: «Juventus non al livello di Napoli, Inter e Milan. Le serviranno anni per lottare per lo scudetto. Ho conosciuto Comolli e…»

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In un’intervista a Pressing, in onda oggi alle 18 su Rai 2, Fabrizio Ravanelli, ex attaccante bianconero e attuale consulente del Marsiglia, ha parlato così della Juventus e della Serie A.
ESPERIENZA AL MARSIGLIA – «Ho aspirazioni dirigenziali, mi auguro di poter avere un ruolo importante e decisionale perché penso di avere il profilo giusto. L’esperienza che sto facendo nel Marsiglia spero possa darmi in futuro la possibilità di realizzare il mio sogno».
TALENTI ITALIANI – «In Italia ci sono tanti talenti che non giocano a causa di situazioni preferenziali a scapito di chi meriterebbe. Serve più professionalità, allenatori all’altezza della situazione soprattutto nelle scuole calcio e nei settori giovanili. Per crescere è fondamentale avere un maestro che sappia insegnare l’attività di base. Pio Esposito? Mi da l’idea di avere la testa sulle spalle e di essere determinato. In campo ha delle caratteristiche che lo fanno assomigliare a me».
JUVENTUS – «Le serve tempo, ad oggi non è in grado di competere con squadre come Napoli, Inter e Milan. Bisogna dare la possibilità a Comolli e a tutti i dirigenti di lavorare serenamente. Per la lotta allo scudetto credo ci vorrà qualche anno. Ho conosciuto Comolli e mi ha dato l’impressione di avere quella competenza necessaria per far crescere il club».
PASSATO BIANCONERO – «La vittoria della Champions è stata la mia più grande emozione come giocatore. Il mio rimpianto è quello di aver lasciato la Juve e non aver giocato la Coppa Intercontinentale. E’ stato un errore che non mi perdono. Un peccato è stato ammalarmi prima del Mondiale del ’98 in Francia».
SCUDETTO – «Milan e Inter si contenderanno lo scudetto fino alla fine. Sono convinto che Chivu stia facendo un gran lavoro, Allegri gode di tutta la mia stima perché è uno dei maggiori talenti che abbiamo in Italia».
GIOCATORI DI CARISMA – «Per una squadra è una vera fortuna avere qualcuno con carisma e una grande storia, come è stato Maldini nel Milan. Avere dirigenti cosi importanti è uno straordinario vantaggio. Un nome come Maldini, Del Piero, Totti, ad esempio rappresentano le personalità giuste non solo da un punto di vista commerciale ma anche per poter attirare i top player».









































