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·21 ottobre 2025
Real Madrid Juventus, 3 imprese bianconere al Bernabeu: da Sivori alla standing ovation per Del Piero, e quel 2018 che grida ancora vendetta… Riavvolgiamo il nastro così

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·21 ottobre 2025
La Juve ha vinto 3 volte al Bernabeu in epoche e con protagonisti molto diversi e all’interno di annate dall’esito non accomunabile. Fatto salvo che difficilmente oggi si troverebbe un tifoso bianconero disponibile a puntare un euro su un’impresa a Madrid, può essere interessante andare a capire il momento nel quale questi successi sono arrivati, il contesto nel quale sono maturati, i protagonisti che li hanno determinati.
1962: L’IMPRESA DI SIVORIIl Real non aveva mai perso in Coppa dei Campioni davanti al proprio pubblico. E, per di più, siamo nei quarti di finale, all’andata ha vinto al Comunale di stretta misura. La Juve, campione d’Italia in carica, è dentro una stagione non favorevole. Arriva in Spagna priva di due elementi importanti come Emoli e Castano, con Sivori in non perfette condizioni e avendo perso a Palermo in campionato. Eppure, con un’elegante divisa nera e con il centravanti Charles schierato in difesa – all’epoca succedeva… – la squadra riesce nell’impresa di vincere 1-0 grazie a un gol di Omar Sivori, freddo e chirurgico col suo sinistro al cospetto del portiere Araquistain. Qualcuno, magari pensando all’oggi, potrebbe obiettare, che la Juve di oggi non ha tra le sue fila il Pallone d’Oro in carica, come invece allora era l’argentino. Ma per capire l’entità e la rilevanza dell’impresa, basta prendere il titolo de L’Unità del giorno dopo, che utilizza il termine «Clamoroso» per quanto accaduto. Ancora più significativo l’incipit del pezzo: «Siamo sinceri: chi avrebbe scommesso un soldo bucato sulla Juventus per il match di stasera a Madrid? Pochi, pochissimi, ne siamo convinti: e con tutte le ragioni di questo mondo». L’1-0 non basterà per andare avanti: nello spareggio di Parigi – non ci sono i supplementari, ma un’ulteriore incontro – il Real farà valere la sua supremazia.
2008: DEL PIERO DA STANDING-OVATIONC’è chi ha scritto che vedere uno stadio dal palato raffinato e spesso ipercritico qual è il Bernabeu alzarsi in piedi equivale a vincere il Pallone d’Oro per acclamazione popolare. Non è un’immagine sbagliata, a maggior ragione se le due reti che fai fanno vincere una squadra sfavorita, sebbene la Juve del 2008-09 il Real Madrid lo avesse già battuto all’andata a Torino. In un caso e nell’altro Del Piero è il protagonista assoluto: la doppietta del ritorno è una conclusione da fuori dalla precisione chirurgica al cospetto di Fabio Cannavaro, che il premio di miglior giocatore lo ha vinto davvero, nel 2006; poi c’è una punizione ai confini dell’irreale, con Casillas che posiziona la barriera in maniera strana, quasi sfidasse Alex a calciare proprio lì, dove sembra più facile. L’esecuzione è perfetta e il 2-0 è un capolavoro di una fase a gironi che la Juve supera esattamente come i blancos. Che non sono esattamente la migliore versione di loro stessi, come certifica il 5-0 complessivo incassato poi dal Liverpool quando cominciano i turni a eliminazione diretta (stiamo parlando comunque di una formazione che affronta la Juventus di Claudio Ranieri con Sergio Ramos, Marcelo, Sneijder, Raul e Van Nistelrooy). Il momento dei bianconeri è molto positivo: tra il 2-1 di Torino e il 2-0 di Madrid c’è una sequenza di 3 successi di fila, con vittime Torino, Bologna e Roma). Ma giova ricordare, per completezza d’informazione, la linea difensiva schierata in uno dei templi del calcio: Manninger; Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro. Vi immaginate i commenti dei social se oggi si sapesse che si scende in campo così?
2018 FINO ALLA FINEAnche in questo caso, proprio come il primo exploit a Madrid, la Juve vince il ritorno dei quarti di finale ma non è sufficiente per andare avanti. Quel che è successo allo Stadium è noto: il Real di Zidane fa un po’ quello che vuole, segna 3 gol e uno trova l’acclamazione dell’intero impianto perché la rovesciata di Cristiano Ronaldo è la classica giocata inimmaginabile che finisce per occupare – meritatamente – l’immaginario collettivo. La sconfitta non abbatte Allegri. Il mister insinua che gli spagnoli non saranno gli stessi perché al ritorno ci sarà Sergio Ramos squalificato. Nel frattempo, la Signora vince 4-2 a Benevento con tripletta di Dybala, che a Madrid non può giocare per il rosso rimediato all’andata. Al Bernabeu la Juve sfiora la gara leggendaria: Mandzukic due volte e Matuidi pareggiano incredibilmente i conti, prima che al minuto 97 Oliver accordi un rigore discusso – soprattutto da Buffon, che si vede sventolare il rosso per proteste – e CR7 lo vada a trasformare. Quel Real alzerà la coppa dalle grandi orecchie per la tredicesima volta. Non pochi nella Juve pensano che potesse essere l’anno giusto, se si fosse riusciti a eliminare la squadra che a Cardiff li aveva umiliati.
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