Rigore Di Lorenzo, Capuano sentenzia: «È lui ad allargare la gamba e a cercare il contatto! Sbaglia anche il Var» – FOTO | OneFootball

Rigore Di Lorenzo, Capuano sentenzia: «È lui ad allargare la gamba e a cercare il contatto!». Il commento del giornalista

Scoppia subito la polemica nel big match tra Napoli e Inter. Il primo tempo della sfida dello Stadio Diego Armando Maradona è stato segnato da un calcio di rigore molto contestato, assegnato ai padroni di casa e che ha permesso loro di passare in vantaggio. L’episodio incriminato ha visto protagonisti il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, e il centrocampista nerazzurro Henrikh Mkhitaryan. Dopo un contatto in area, l’arbitro Maurizio Mariani ha decretato il penalty, poi trasformato dal fuoriclasse belga Kevin De Bruyne, che però si è infortunato proprio durante la conclusione.

La decisione del direttore di gara ha immediatamente scatenato un acceso dibattito. Molti hanno giudicato il contatto tra i due giocatori troppo leggero per giustificare la massima punizione, o addirittura cercato dall’esterno azzurro. Tra le voci critiche si è levata quella del giornalista Giovanni Capuano, che attraverso il suo profilo X ha espresso un giudizio molto netto. Secondo Capuano, la dinamica è chiara: Di Lorenzo avrebbe allargato la gamba sinistra proprio per “prendersi” il contatto con Mkhitaryan. Ha ricordato come da tempo le direttive arbitrali indichino di non premiare questo tipo di giocate. La critica più severa, però, è rivolta al VAR, reo di aver confermato la decisione di campo senza intervenire per correggerla. “Sbagliano tutti”, ha chiosato Capuano, alimentando le polemiche su un episodio che ha indirizzato la partita a favore della squadra di Antonio Conte.

PAROLE – «Di Lorenzo allarga la gamba e cerca in contatto. Non era rigore. La dinamica del rigore “suggerito” a Mariani è abbastanza chiara: #DiLorenzo allarga la gamba sinistra e va a prendersi il contatto con #Mkhitaryan. Da tempo l’indicazione è non premiare questo tipo di giocata. Il Var conferma. Sbagliano tutti».